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Coppia denuncia un caso di omofobia al Parco di Pompei: la frase choc

Una coppia di turisti omosessuali ha denunciato un caso di omofobia al Parco archeologico di Pompei: il racconto di uno dei due protagonisti

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Una coppia di turisti omosessuali ha denunciato di essere stata vittima di un’offesa omofobica al Parco archeologico di Pompei.

Il racconto

A riportare il racconto di G., 33 anni, uno dei due turisti che ha denunciato l’offesa omofobica a Pompei, è ‘La Repubblica’: “Ci siamo trovati nel posto sbagliato nel momento sbagliato, sentendoci profondamente offesi. Nella nostra visita al Parco archeologico di Pompei, due addetti si sono parlati e uno ha annunciato all’altro l’arrivo imminente della nave dei ‘ricchio*i’, alludendo a un gruppo di turisti provenienti da una crociera gay friendly. Lo abbiamo trovato inappropriato e intollerabile“.

Il turista ha poi aggiunto: “Ho detto a quella persona, che aveva in bella mostra un tesserino identificativo che lo qualificava come staff del Parco, che la sua frase mi offendeva e, in generale, che non è tollerabile un commento del genere in un sito culturale gestito dal Ministero, per di più da parte di un uomo che ho individuato come parte dello staff. Come ha reagito? Ha provato a rispondermi che quella parola nel dialetto napoletano non ha accezione negativa. Ma allora, gli ho chiesto, perché avere l’esigenza di specificare l’orientamento sessuale dei turisti in arrivo?”.

PompeiFonte foto: 123RF - leonidsorokin
Il Parco archeologico di Pompei.

Il commento di Pride Vesuvio Rainbow

L’associazione Pride Vesuvio Rainbow, che ha rilanciato la segnalazione e riportato la frase ‘incriminata’ (“Prepariamoci arriva una nave di ricchio*i“), ha commentato così quanto accaduto: “Non è accettabile che in un luogo simbolo dell’arte e della cultura italiana nel mondo, il parco archeologico dell’antica città di Pompei, una dipendente possa comportarsi in questo modo incivile e non professionale. La nostra associazione, Pride Vesuvio Rainbow, nel fornire piena assistenza e solidarietà ai due ragazzi vittime di questo increscioso episodio, si è già attivata per avere un incontro con la Sovrintendenza del parco archeologico di Pompei, al fine di confrontarsi sull’accaduto e soprattutto perché siano adottati provvedimenti e misure affinché quanto successo non debba più ripersi in futuro”.

L’appello alla Regione Campania

Nella nota di Pride Vesuvio Rainbow si legge ancora: “L’episodio ci spinge a sollecitare la Regione Campania nel porre a pieno regime la legge regionale contro l’omotransfobia, a partire dalla costituzione dell’Osservatorio regionale contro i crimini d’odio legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere, previsto dalla legge e non ancora operativo”.

Pompei Fonte foto: 123RF - lermont51
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