,,

Continua la tragedia umanitaria nella Striscia di Gaza: 20 neonati a rischio morte dell'ospedale Al-Aqsa

10 persone sono morte in un attacco israeliano nel Nord della Striscia di Gaza. Nel frattempo, Unicef fa sapere che 20 neonati rischiano la vita nell'ospedale Al-Aqsa

Pubblicato:

Prosegue la tragedia umanitaria nella Striscia di Gaza. Nonostante la sentenza su un cessate il fuoco pronunciata dalla Corte dell’Aja su richiesta del Sudafrica, almeno 10 persone sono state uccise e altre 17 ferite in attacchi separati nel quartiere as-Saftawi, nel Nord. Nel frattempo, Unicef fa sapere che le attrezzature sanitarie dell’ospedale Al-Aqsa di Deir el-Balah non funzionano più: almeno 20 bambini rischierebbero la vita a causa dei malfunzionamenti dei generatori di ossigeno.

Corte dell’Aja, ordinato il cessate il fuoco

In seguito alla richiesta del Sudafrica, la Corte dell’Aja si è infine espressa, ordinando il cessate il fuoco a Gaza. Il tribunale internazionale si è pronunciato in particolare per la sospensione dell’offensiva israeliana sulla città di Rafah. 

È stata inoltre richiesta l’apertura del valico di frontiera di quest’ultima, in modo da garantire l’assistenza umanitaria necessaria, oltre l’accesso nella Striscia agli inquirenti. La richiesta avanzata dall’Aja comprende anche un “rilascio immediato e incondizionato” degli ostaggi israeliani.

Nuovi attacchi nel quartiere as-Saftawi, nel Nord

Nel frattempo, almeno 10 persone sono state uccise e 17 ferite in attacchi separati nel quartiere as-Saftawi, nel nord di Gaza. Tra loro ci sarebbero anche bambini. Lo riferiscono i reporter di Al Jazeera Arabic e l’agenzia di stampa Wafa, che citano fonti mediche palestinesi

L’offensiva israeliana avrebbe preso di mira una scuola in un quartiere a sud di Jabalya che ospitava sfollati.

20 neonati a rischio morte nell’ospedale Al-Aqsa

Come riportato da Ansa, anche le attrezzature sanitarie dell’ospedale Al-Aqsa a Deir el-Balah hanno smesso di funzionare a causa della mancanza di carburante e dei danni riportati a seguito dei bombardamenti.

Il malfunzionamenti dei generatori di ossigeno stanno mettendo a rischio la vita di 20 neonati presenti nella struttura, tra i quali alcuni prematuri.

“Gaza ha bisogno di più carburante adesso e di corridoi sicuri per gli operatori umanitari”, comunica Unicef. Denuncia anche da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che torna a parlare della mancanza di carburante e medicinali in diverse strutture ospedaliere della Striscia, a causa della chiusura del valico di Rafah.

L’Italia riprenderà i finanziamenti all’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi

Intanto, nella giornata di sabato 25 maggio, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha annunciato oggi che l’Italia riprenderà i finanziamenti all’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa).

striscia-di-gaza-rafah-israele-ospedale-al-aqsa-ajaFonte foto: ANSA
Il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani alla Farnesina

“Abbiamo ribadito il sostegno del governo italiano all’Autorità nazionale palestinese per la costruzione di uno Stato palestinese che possa convivere in pace con Israele nei prossimi anni – ha dichiarato l’esponente di Forza Italia a margine di un incontro alla Farnesina con il primo ministro e ministro degli Esteri palestinese Mohammed Mustafa – La soluzione dei due popoli e due stati è il nostro obiettivo“.

striscia-di-gaza-rafah-aja-israele-ospedale-al-aqsa Fonte foto: ANSA
,,,,,,,,