Contagi Covid Cina, per Bassetti è una "bomba biologica": il rischio di varianti più pericolose
Il nuovo boom di contagi dalla Cina preoccupa gli esperti: i rischi sulle nuove varianti e come comportarsi
Il nuovo boom di contagi da Covid-19 in Cina non fa dormire sonni tranquilli al mondo intero, con una nuova minaccia che arriva proprio dal Paese dove tutto ha avuto inizio nel 2019. Da Pechino, infatti, scatta l’allarme per l’aumento incontrollato dei casi, con l’Italia che ha preso importanti provvedimenti per cercare di arginare qualsiasi rischio di nuove ondate. Gli esperti, come Matteo Bassetti, reputano la situazione una vera e propria “bomba biologica“.
- Bomba biologica dalla Cina, l'allarme di Bassetti
- I pericoli per l'Italia
- Il rischio di nuove varianti
Bomba biologica dalla Cina, l’allarme di Bassetti
Intervistato da Il Messaggero Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive del San Martino di Genova, ha sottolineato come l’attenzione sia da mantenere alta nei confronti della Cina che, col suo miliardo e mezzo di abitanti, rischia di essere una “bomba biologica”. L’infettivologo, infatti, ha spiegato che non bisogna prendere sottogamba la situazione per non ripetere gli errori compiuti nel 2020.
La firma dell’ordinanza sui tamponi obbligatori da parte del ministro Schillaci è un chiaro segno in questo senso. Per Bassetti, però, la situazione che sta vivendo la Cina è ben diversa rispetto a quella del 2020: “Allora il contagio era nella provincia di Hubei, e il virus aveva una contagiosità poco più alta dell’influenza, oggi siamo di fronte a un virus che è in tutta la Cina“.
Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattia infettive del San Martino di Genova
I pericoli per l’Italia
Nel corso dell’intervista al quotidiano Bassetti ha spiegato che uno dei rischi conseguenti all’elevata contagiosità del virus è l’elevato numero di mutazioni in circolazione. “In questi ultimi 20 giorni 29 nuove varianti sono state individuate in Cina” ha sottolineato, spiegando come la situazione sia ormai fuori controllo in Asia.
Ma cosa rischia l’Italia in tal senso? Bassetti è diretto e non usa giri di parole: “Oggi la popolazione italiana non è più così protetta come quando arrivò Omicron l’anno scorso. Molte persone non hanno fatto la quarta dose, tra cui il 60% degli anziani”. Il consiglio è dunque quello di fare la quarta dose e, rivolgendosi al Governo, estendere la misura del tampone obbligatorio a livello europeo.
Il rischio di nuove varianti
Intervistato dal Corriere della Sera, l’epidemiologo Paolo Bonanni ha spiegato che col boom dei casi in Cina potrebbero arrivare quindi nuove varianti. Per l’esperto è impossibile prevedere la direzione d’evoluzione del virus, ma dall’Asia il timore è quello che possa arrivare prima o poi una variante non derivante da Omicron.
Con quest’ultima versione del virus, infatti, i contagiati sono riusciti a “smorzare” l’effetto grazie alla barriera creata dal vaccino, variante che se non fosse stato somministrato il farmaco avrebbe di certo avuto effetti ben peggiori sulla popolazione.
Per Bonanni, dunque, è fondamentale sequenziare il virus per intercettare nuovi ceppi e soprattutto, ricorrere ai richiami vaccinarli per poter essere protetti per ogni evenienza.