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Viaggi a Pasqua, tra ordinanze e polemiche: cosa sta succedendo

Via libera a spostamenti tra comuni verso l'aeroporto, ecco perché il governo ha consentito i viaggi a Pasqua con una decisione molto discussa

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

La polemica di Pasqua riguarda i viaggi all’estero per turismo nonostante il lockdown totale anti-Covid che, a cavallo del prossimo fine settimana, riguarderà tutta Italia.

Stefano Bonaccini, membro di un partito al governo, si tratterebbe di “un’assurda anomalia”. Il governatore dell’Emilia Romagna si è chiesto come mai “non si possono incontrare i propri cari, magari a pochi chilometri di distanza, ma è possibile prendere un aereo e farne migliaia per svago”. Ha poi concluso con un auspicio: “Spero si faccia presto chiarezza”. Le sue parole ricordano quelle del coordinatore degli assessori regionali al Turismo, Daniele D’Amario. Che ha spostato in particolare l’attenzione sul “danno al turismo italiano” e sulla “fiducia degli operatori turistici ormai allo stremo”.

Le voci contro il via libera messo nero su bianco in una nota del Viminale, per cui è possibile scavallare i confini del proprio comune, anche in zona rossa, per raggiungere l’aeroporto dal quale partire, e andare in vacanza  per Pasqua in effetti sono più di due. E si levano in un coro che unisce la politica di destra e di sinistra, gli albergatori e gli operatori turistici in generale.

E però una ragione alla base della decisione adottata ci deve pur essere, nonostante non se ne trovino molte tracce nell’infervorato dibattito pubblico. La deroga è invece stata difesa da Pierluigi Bersani a Cartabianca, in un momento televisivo molto discusso su Twitter (per incido, nell’ambito della stessa puntata, la conduttrice Bianca Berlinguer ha annunciato la sospensione del giornalista collaboratore Andrea Scanzi). Non solo. Sempre sul fronte dei salotti tv, è andata in onda anche la difesa di Andrea Orlando (membro del governo) a Otto e Mezzo.

La misura che consente di viaggiare all’estero, anche in zona rossa, sfida le restrizioni anti-Covid

La misura a cui fare riferimento per comprendere la disciplina attualmente in vigore per i viaggi all’estero è l’ultimo dpcm del presidente del Consiglio, emanato il 2 marzo. In esso si fa riferimento a un elenco di Paesi (questi), tra cui compaiono ad esempio Francia, Germania e Spagna, dai quali non è consentito il rientro se non per motivi legati a esigenze di salute, di studio o di assoluta urgenza, tra le altre. L’indirizzo è stato corretto nei giorni scorsi da una nota del Viminale. Con essa si è deciso di dare il via libera alle vacanze pasquali all’estero, prevedendo contestualmente un’eccezione al divieto di superare i confini del proprio comune, anche in zona rossa, e addirittura della propria regione se lo scopo è arrivare all’aeroporto. Va naturalmente sottolineato che, nonostante la deroga a livello nazionale, in alcuni territori, come la Campania, non è possibile viaggiare per raggiungere le seconde case che non si trovano in ambito comunale.

Un’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza ha provato a rendere più sicuri gli spostamenti extranazionali, prevedendo l’obbligo di quarantena e di tampone. In particolare, il test scatta al momento della partenza dall’estero e si alterna a un isolamento di 5 giorni, al termine del quale il viaggiatore dovrà risultare negativo a un secondo accertamento. Si procederà nella maniera appena descritta fino al 6 aprile.

Sul punto, che in verità imbarazza molti esponenti dei partiti al governo, è voluto intervenire il ministro degli esteri Luigi di Maio, che ha sconsigliato di lasciare il Paese: “Abbiamo chiesto di restare a casa e di non spostarsi” ha detto, sottolineando poi che il via libera si applica ad alcuni territori soltanto, appunto quelli compresi nell’allegato al link sopra.

La quarantena dovrà inoltre essere osservata anche al momento del rientro in Italia, nel caso in cui ci si fosse recati in Austria, Regno Unito e Stati Uniti, come peraltro già previsto dalle misure in vigore prima di Pasqua. Sono quindi vietati contatti con l’esterno, per una durata di 15 giorni. E anche nel caso di Australia, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Ruanda, Singapore, Thailandia.

Perché a Pasqua si può andare all’estero ma non in un’altra regione

“Credo che la scelta nasca dal fatto di pensare che alcuni viaggi con alcuni mezzi sono meglio controllabili di quanto non avvenga dando la possibilità a tutti di muoversi indiscriminatamente”. Lo ha detto martedì Andrea Orlando, ospite a Otto e Mezzo. “Penso che la totale impermeabilizzazione, la fine degli scambi e la totale impossibilità di muoversi”,  ha poi continuato su sollecitazione di Lilli Gruber, “siano impossibili da realizzare. Si tratta di utilizzare in qualche modo il buon senso”, ha chiarito il ministro del Lavoro, “e utilizzare i trasferimenti che sono maggiormente tracciabili e controllabili”.

In effetti è possibile fare rientro in Italia su voli Covid-tested: oltre all’obbligo di tampone, questi vettori speciali richiedono la compilazione di un Passenger Locator Form (PLF). Sul sito del ministero della Salute lo si descrive come “un importante strumento di sanità pubblica utile al contact tracing a bordo di tutti i mezzi di trasporto che seguono tratte internazionali, che permette di disporre rapidamente le misure sanitarie necessarie alla protezione del singolo e della comunità”. nel modulo “vengono raccolte informazioni sull’itinerario di viaggio”, ed è compito della compagnia aerea verificarne l’avvenuta compilazione al momento dell’imbarco. Tramite il PLF “l’Autorità Sanitaria” sarà in grado di “contattare tempestivamente il passeggero, qualora esposto ad una malattia infettiva diffusiva durante il viaggio in aereo”. È chiaro che un monitoraggio altrettanto accurato non sarebbe possibile su tratte più brevi e con mezzi diversi dall’aereo.

A conferma delle parole del ministro in quota Pd c’è quanto disposto da altri paesi europei, ad esempio Germania e Francia. Il governo Merkel ha autorizzato i tedeschi a raggiungere le destinazioni turistiche che si trovano all’estero e sembrerebbero già migliaia i cittadini dalla Repubblica Federale sbarcati nelle isole Baleari negli ultimi giorni. Ma la Spagna sarebbe una meta gettonata anche dai francesi. Macron sembra al momento allineato alle scelte dei suoi colleghi europei e a maggior ragione con quelle degli spagnoli, che a Madrid hanno autorizzato l’apertura serale per bar e ristoranti.

“È una reciprocità“, spiega Pierluigi Bersani su Cartabianca su sollecitazione della conduttrice Bianca Berlinguer, “anche i tedeschi potevano venire a Portofino o a Roma e non potevano girare per le proprie regioni, anche i francesi. È stato un meccanismo di reciprocità europeo anche discutibile, che esclude la Gran Bretagna e alcuni paesi fuori dall’Europa”.

Nuovo decreto Covid, lockdown a Pasqua e colori: cosa cambia Fonte foto: ANSA
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