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Confiscato il Castello delle Cerimonie La Sonrisa a Sant'Antonio Abate vicino Napoli: abusivismo edilizio

La Corte di Cassazione ha dato esecuzione a una sentenza di confisca per il Castello delle Cerimonie La Sonrisa di Sant'Antonio Abbate (Napoli)

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È famoso in tutta Italia per essere la location per eccellenza dei matrimoni trash del “Boss delle cerimonie”. Adesso però, sul castello del Grand Hotel La Sonrisa di Sant’Antonio Abbate, nel Napoletano, dovranno spegnersi i riflettori, dopo la sentenza di confisca della Corte di Cassazione.

L’hotel La Sonrisa di Sant’Antonio Abbate

La struttura alberghiera in provincia di Napoli era diventata famosa per la serie Tv di Real Time “Il boss delle cerimonie”, impersonato da Tobia Antonio Polese, nella quale venivano mandati in onda matrimoni e altre ricorrenze con festeggiamenti sfarzosi ed eccessivi, spesso sopra le righe.

Il programma in onda dal 2014 aveva fatto la fortuna della famiglia, che dopo la morte del “boss” nel 2016 aveva ereditato l’attività con la registrazione delle nuove puntate de “Il Castello delle Cerimonie”. La struttura era stata anche la location di un festival su Napoli andato in onda sulla Rai, con la partecipazione di tanti volti noti della musica e dello spettacolo.

Fonte foto: ANSA

Dettaglio dello stemma all’entrata del “Castello delle Cerimonie” La Sonrisa

La confisca del Castello delle Cerimonie

Con il verdetto emesso il 15 febbraio dalla Cassazione, i giudici della Suprema corte hanno reso esecutiva parte della sentenza inerente alla confisca per il reato di lottizzazione abusiva e hanno sancito la prescrizione dei reati contestati agli indagati.

La decisione degli ermellini fa riferimento alla condanna emessa nel 2016 dal tribunale di Torre Annunziata (Napoli) nei confronti di Rita Greco, vedova del “Boss delle Cerimonie” morta di coronavirus nel 2020, e per Agostino Polese, suo fratello, che ricopriva la carica di amministratore della società.

La vicenda giudiziaria

La vicenda giudiziaria della ‘Sonrisa’ è iniziata nel 2011 quando gli inquirenti contestarono una lunga serie di abusi edilizi realizzati, secondo le indagini, a partire dal 1979, su un’area ampia oltre 40mila metri quadri.

La confisca interessa gli immobili e i terreni su cui sorge il castello, che saranno acquisiti nel patrimonio immobiliare del Comune di Sant’Antonio Abate, il quale dovrà decidere se abbattere l’edificio o utilizzarlo per scopi di pubblica utilità, come previsto per legge.

La chiusura del Grand Hotel La Sonrisa metterà a rischio oltre 200 famiglie che, tra dipendenti e indotto, erano coinvolte nelle attività della struttura alberghiera.

“È un verdetto inatteso che ci colpisce molto – ha commentato la sindaca del Comune del Napoletano, Ilaria Abagnale – poiché si tratta di una struttura ricettiva importante per il nostro territorio, inserita nell’economia e nel tessuto di Sant’Antonio Abate, punto di riferimento per tutta l’area e che da anni offre lavoro a centinaia di famiglie, non solo abatesi.”

confiscato-castello-cerimonie-la-sonrisa-sant-antonio-abbate-napoli Fonte foto: ANSA
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