Condannata l'ex moglie di De Rossi Tamara Pisnoli: per i giudici "personalità allarmante e piena di violenza"
L'ex moglie del centrocampista giallorosso è stata condannata a sette anni nel processo sull'estorsione ai danni di Ieffi
Tamara Pisnoli, 39enne ex moglie dell’ex calciatore della Roma e della Nazionale Daniele De Rossi, è stata condannata a sette anni di reclusione con l’accusa di tentata estorsione e rapina aggravata ai danni dell’imprenditore Antonello Ieffi, 44 anni, ex compagno di Manuela Arcuri. Nelle motivazioni della sentenza che ha portato alla condanna i giudici sono stati duri con la donna, descritta con “una personalità allarmante, con una vita improntata all’uso della violenza e della minaccia nei rapporti economici e sociali”.
- La condanna all'ex moglie di De Rossi
- I rapporti con la criminalità organizzata
- Il tentativo di estorsione
La condanna all’ex moglie di De Rossi
Pisnoli, volto noto alle forze dell’ordine, è stata condannata con Francesco Camilletti e Francesco Milano, gli altri due imputati per la medesima vicenda. Ma è sulla personalità di Pisnoli, che si sono concentrati i giudici, spiegando che l‘atteggiamento della donna pesa sulla pena che non è stata tagliata di un terzo attraverso l’applicazione massima delle attenuanti generiche.
Il processo, concluso lo scorso 21 febbraio, ha avuto per oggetto una tentata estorsione avvenuta nell’estate del 2013.
I rapporti con la criminalità organizzata
Nel corso del processo sono emersi poi i rapporti che Pisnoli aveva con la criminalità organizzata. Secondo i giudici, infatti, la preoccupazione della 39enne era quella di “non creare attriti con altri esponenti della criminalità locale” e l’uso della violenza è “servito da monito a chi avrebbe osato opporsi”.
Le stesse valutazioni sono state espresse dalla Corte anche contro Camilletti e Milano.
Il tentativo di estorsione
Pisnoli, come detto, è stata condannata per il tentativo di estorsione ai danni di Antonello Ieffi risalente all’estate 2013. La 39enne, ex moglie di “Capitan Futuro” aveva concluso un affare con il 44enne versando all’imprenditore 84.000 euro come anticipo per l’acquisto di una licenza inerente un impianto di fotovoltaico. Successivamente la valutazione dell’investimento fatta cambiò e la donna chiese indietro il denaro, arrivando anche a pretendere che Ieffi aggiungesse altri soldi.
Da lì il summit di violenza con Camilletti e Milano, con Ieffi minacciato e poi picchiato una volta che si è opposto nuovamente al versamento dei soldi richiesti. A picchiare l’ex dell’Arcuri, però, non sarebbe stata la 39enne che però non avrebbe fatto nulla per fermarlo.