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Comune di Udine nega patrocinio per Italia-Israele, partita di Nations League: FdI contro il sindaco De Toni

Il Comune di Udine ha negato il patrocinio per la partita Italia e Israele, valida per la Nations League: “Israele in guerra, scelta divisiva”. Furia di FdI contro il sindaco De Toni

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La giunta del Comune di Udine ha deciso che non darà il patrocinio alla partita di calcio tra Italia e Israele, valida per la Nations League, in programma il prossimo 14 ottobre allo Stadio Friuli. Secondo il sindaco De Toni “avrebbe creato solo divisioni e nessun prestigio”.

No al patrocinio per Italia-Israele

Una scelta che avrebbe potuto “creare divisioni”. Così il Comune di Udine ha motivato la scelta di non concedere il patrocinio alla partita di calcio tra Italia e Israele, valevole per la prossima Nations League e in programma per il 14 ottobre allo Stadio Friuli del capoluogo.

In realtà, la motivazione ufficiale della rinuncia, come spiegato dal sindaco Alberto Felice De Toni, è che “all’articolo 1 comma 2 del Regolamento per la concessione del patrocinio comunale non è prevista la concessione di patrocini ad attività aventi finalità di lucro”.

Comune di Udine nega patrocinio per Italia-Israele, partita di Nations League: FdI contro il sindaco De ToniFonte foto: Getty
Un’immagine dell’ultimo scontro tra Italia e Israele, durante le qualificazioni per i Mondiali 2018: per la partita in programma per la prossima Nations League, il Comune di Udine ha negato il patrocinio

“All’articolo 1 comma 3 è prevista una deroga – continua poi il primo cittadino – o per attività che, anche se a scopo di lucro, abbiano finalità di beneficenza o che possano contribuire al prestigio della città”.

Patrocinio “divisivo” per il Comune di Udine

La giunta ha quindi deciso di non andare in deroga, dato che, spiega ancora il sindaco De Toni, “lo Stato di Israele è uno Stato in guerra e quindi la concessione del patrocinio, più che fornire prestigio alla città, potrebbe creare divisioni e quindi problemi sociali”.

Sulla stessa linea l’Assessora allo Sport, Chiara Dazzan, per la quale il fermo “no” al patrocinio è stata “una decisione collettiva, dato che in giunta non è emersa nessuna contrarietà […] Anche se non è bello non dare un patrocinio”.

“Ma – continua poi la Dazzan – essendo un evento a scopo di lucro, per applicare la deroga deve veramente portare un vantaggio a livello culturale, sociale, sportivo, di visibilità alla città, ma anche in maniera serena e condivisa. È evidente che così non è, soprattutto in un momento drammatico come quello che si sta verificando nei territori palestinesi”.

La reazione di FdI contro il sindaco De Toni

Concorde con la decisione Andrea Di Lenardo (Capogruppo AVS – Possibile in Consiglio comunale a Udine): “Era necessario fare una scelta politica di fronte a quello che sta avvenendo ogni giorno in Palestina. Il silenzio è colpevole e noi abbiamo deciso di parlare così”.

Si è invece posizionato all’opposto Luca Onorio Vidoni, capogruppo di FdI in Consiglio, per il quale la decisione della giunta “politicamente unilaterale, divisiva e rischia di esacerbare ulteriori contrasti e tensioni. Questa scelta dell’Amministrazione comunale contravviene ai principi fondamentali dello sport, che dovrebbe unire le persone”.

“Le dichiarazioni dell’assessore allo sport del Comune, Chiara Dazzan, che menzionano solo i territori palestinesi, sono altrettanto fuori luogo perché ignorano completamente le sofferenze e i tragici eventi che hanno coinvolto Israele. La sinistra udinese sembra aver dimenticato gli atroci fatti del 7 ottobre scorso” ha poi concluso Vidoni.

comune-udine-patrocinio-italia-israele-sindaco Fonte foto: Facebook Alberto Felice De Toni
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