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Come ottenere il rimborso sulle bollette di luce e gas dopo la maxi-multa dell'Antitrust ai gestori energetici

Le multe ai sei gestori energetici dall'Antitrust non andranno a risarcire i clienti: per ottenere i rimborsi bisogna passare dalla conciliazione

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Le sanzioni dell’Antitrust nei confronti di alcuni colossi dell’energia non porteranno direttamente nelle tasche dei clienti rimborsi per i soldi illegittimamente chiesti in bolletta. L’unica strada, per gli interessati, è quella di una conciliazione con l’Arera.

Come chiedere un rimborso dopo le maxi sanzioni dell’Antitrust

I gestori dovranno versare all’Agenzia delle Entrate oltre 15 milioni di euro, ma la strada per i clienti che vogliono essere risarciti per gli aumenti illeciti nelle bollette di luce e gas è un’altra. La prima opzione possibile è quella del reclamo direttamente al gestore, colpevole per le autorità di aver modificato il contratto unilateralmente.

Gli stessi hanno 40 giorni di tempo per rispondere e risolvere la situazione, ma se questo non bastasse allora l’unica alternativa possibile è una procedura extra-giudiziale tramite l’Arera, l’autorità italiana per l’energia: in maniera gratuita, è possibile avvalersi di un conciliatore per mediare e arrivare ad una soluzione.

bollette luce gasFonte foto: iStock

Le sanzioni e i possibili rimborsi riguardano le bollette di luce e gas emesse dalle sei società coinvolte

La conciliazione è effettuata tramite incontri online e ci si può far rappresentare anche da un’associazione di consumatori. Per quanto riguarda le tempistiche, non possono passare più di 120 giorni (90 di base, più altri 30 prorogabili).

Perché i gestori dell’energia sono stati multati per oltre 15 milioni di euro

La situazione si è venuta a creare quando l’autorità garante della concorrenza e del mercato (la stessa dietro all’istruttoria contro Intesa Sanpaolo) ha deciso di sanzionare diverse società energetiche per un totale di oltre 15 milioni di euro.

Queste società, “hanno adottato pratiche commerciali aggressive condizionando i consumatori ad accettare modifiche in aumento dei prezzi dell’energia elettrica e del gas, in contrasto con la protezione normativa derivante dall’articolo 3 del Decreto Aiuti bis“, riferisce la nota ufficiale dell’Antitrust.

L’Autorità non può però obbligare gli operatori a rimborsare direttamente i clienti, Può facilitarli, facendo impegnare le aziende a restituire i soldi indebitamente chiesti, ma non è questo il caso: le società dell’energia non si sono espresse in tal senso (tranne una) e per questo è scattata la maxi-sanzione.

Tra le società multate ci sono anche Eni ed Enel: chi sono

Le società di gestione dell’energia finite sotto indagine sono sei. Si tratta di: Enel Energia, Eni Plenitude, Acea Energia, Iberdrola Clienti Italia, Dolomiti Energia ed Edison Energia. Quelle che hanno ricevuto le sanzioni più alte sono Enel ed Eni: solo a loro spetta quasi il 100% della sanzione, 15 milioni di euro.

Sono accusate di aver modificato unilateralmente i prezzi di fornitura a oltre 4 milioni di consumatori sulla base delle clausole contrattuali che consentono alle stesse società di decidere a propria discrezione se e quando modificare le tariffe. Diverso il caso delle altre, invece.

Acea e Dolomiti avrebbero aumentato i prezzi prima della scadenza corretta e sono state multate con 560 mila e 50 mila euro. Iberdrola (che ha ricevuto una multa da 25 mila euro), avrebbe aggirato l’articolo 3 del decreto, facendo pressione ai consumatori per accettare modifiche unilaterali.

Edison (5 mila euro) ha applicato l’incremento dei prezzi prima della scadenza delle tariffe prevista dal contratto, ma dal momento che ha ripagato direttamente i clienti la multa è molto più bassa rispetto agli altri gestori dell’energia.

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