Come è stata liberata Silvia Romano: la ricostruzione
La ricostruzione della liberazione di Silvia Romano, volontaria italiana rapita in Kenya un anno e mezzo fa
Silvia Romano è libera. L’annuncio della liberazione della giovane volontaria rapita in Kenya un anno e mezzo fa è stato dato nel pomeriggio di sabato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il ‘Corriere della Sera’ ha ricostruito il modo in cui è stata liberata Silvia Romano, le cui prime parole sono state: “Sono stata forte e ho resistito. Sto bene e non vedo l’ora di ritornare in Italia”.
La svolta, secondo il quotidiano, è arrivata il 17 gennaio 2020, quando la giovane volontaria è apparsa in un video, dicendo: “Sono Silvia Romano, sto bene“.
Quella è stata la prova in vita che l’intelligence aspettava per dare il via all’ultima fase della trattativa e autorizzare il pagamento del riscatto (la cifra non è nota).
Fino a quel momento le informazioni erano state contraddittorie e alcune voci avevano parlato anche di morte.
Alcuni informatori locali e i rapitori che l’avevano catturata nel villaggio di Chakama, a 80 km da Malindi (dove lavorava per la Onlus “Africa Milele”), avevano riferito di averla ceduta a una fazione fondamentalista somala dopo un viaggio nella foresta lungo diverse settimane. L’esame del filmato di gennaio avrebbe confermato la matrice jihadista.
La zona indicata some sede della prigione è quella di Bay, nel villaggio di Buulo Fulaay.
Per un periodo, Silvia Romano potrebbe essere stata chiusa in una grotta assieme ad altri ostaggi.
Dopo il video di gennaio sono seguiti tre mesi e mezzo di trattativa e venerdì notte, in un’area a 30 km da Mogadiscio colpita anche da un’alluvione, è avvenuto lo scambio.
Secondo il ‘Corriere della Sera’, ci sono state esplosioni di mortaio.
Silvia Romano sarebbe arrivata sul posto vestita con gli abiti tradizionali delle donne somale e con il capo coperto, provata fisicamente e psicologicamente ma in buone condizioni di salute.
La ragazza è stata immediatamente trasferita nell’ambasciata italiana in Somalia e, quando le è stato chiesto di cambiarsi, avrebbe spiegato di essere “una convertita” e chiarito di volerne “parlare subito con mia mamma appena la rivedrò”.
Dopo la liberazione, Silvia Romano è stata interrogata dagli 007, ha parlato al telefono col premier Conte, con il ministro degli Esteri Di Maio, con la mamma e il papà.
Nel pomeriggio di oggi, domenica 10 maggio, è attesa a Ciampino.