Combattenti italiani morti in Ucraina, quanti sono: l'avvertimento di Mosca sui nostri "foreign fighters"
Mosca invia all'Italia una nota ufficiale comunicando i connazionali caduti e lanciando un avviso al governo
Tra i “foreign fighters” andati a combattere in Ucraina, 11 italiani sarebbero morti in battaglia mentre “partecipavano a operazioni militari” contro le Forze armate della Federazione russa. È quanto sostenuto da Mosca in una nota ufficiale inoltrata a Palazzo Chigi, riportata dal Corriere della Sera. Secondo il ministero della Difesa russo i connazionali caduti avrebbero fatto parte di un’unità di sessanta italiani schierati a fianco della resistenza di Kiev, dieci dei quali sarebbero rientrati in patria.
Combattenti italiani morti in Ucraina, quanti sono: la nota ufficiale di Mosca
“Si può supporre che le perdite irrecuperabili aumenteranno” scrivono nella nota ufficiale arrivata da Mosca, nella quale è contenuto anche un avvertimento sull’eventuale fine dei combattenti italiani fatti prigionieri: “Ai mercenari non si applicano le norme del diritto umanitario internazionale“.
Combattenti italiani morti in Ucraina, quanti sono: il commento dalla Farnesina
Come commentato da fonti del ministero degli Esteri italiano, citate dal Corriere, il messaggio trasmesso dal ministero della Difesa russo rappresenterebbe una “escalation diplomatica di Mosca”, che usa toni “sempre meno amichevoli” verso Roma, ma anche vero altri Paesi europei, dove sono arrivate “note simili a quella inviata all’Italia” con l’obiettivo di “dividere il fronte occidentale in questa fase decisiva»”.
Secondo l’interpretazione di un alto funzionario della Farnesina, la Russia “già prevede una risposta dell’Europa sotto forma di nuove sanzioni. Allora prova a condizionare i Paesi dell’Unione con tentativi di intimidazione“, tra i quali rientrano queste note sui foreign fighters.
Un soldato ucraino
Combattenti italiani morti in Ucraina, quanti sono: l’attendibilità della notizia
La notizia di 11 “combattenti di professione” italiani caduti in Ucraina dovrà essere sottoposta a verifica dato che al governo italiano non risulterebbero formalmente connazionali coinvolti nella guerra.
Ai funzionari dell’Antiterrorismo risultava la presenza un mese fa in Ucraina di 17 italiani, nove schierati con Kiev, otto con le forze di Mosca. Tutti penalmente perseguibili, visto che la legge vieta “atti ostili verso uno Stato estero”.
In particolare è finito sotto i riflettori il caso di Giulia Schiff, la 23enne ex allieva dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, espulsa nel 2018, andata a combattere a Kiev come unica donna nelle Forze Speciali della Legione Internazionale. La sua storia è stata seguita e raccontata dalla trasmissione su Italia 1 “Le Iene”.