Cocaina alla Casa Bianca: l'edificio era stato evacuato dopo il ritrovamento di una bustina con della polvere
Un'ala della Casa Bianca è stata evacuata per il rinvenimento di una polvere bianca ritenuta pericolosa. In realtà si trattava di cocaina
Non l’indiscrezione di un giornalista in collegamento con una talpa all’interno delle stanze del potere: l’indiscrezione arriva da un brogliaccio dei vigili del fuoco intervenuti per evacuare la Casa Bianca dopo la segnalazione di una polvere sospetta. Si trattava di cocaina, e la conferma arriva anche dai servizi segreti.
- Cocaina alla Casa Bianca, cos'è successo
- L'indiscrezione dei servizi segreti
- Le carte classificate di Biden
Cocaina alla Casa Bianca, cos’è successo
Come riporta il ‘Washington Post’, i fatti risalgono a domenica 2 luglio.
Alcuni agenti dei servizi segreti in servizio di ronda presso l’ala ovest dell’edificio hanno rinvenuto la polvere bianca e hanno lanciato l’allarme.
I servizi segreti statunitensi e i vigili del fuoco avrebbero rinvenuto cocaina all’interno della Casa Bianca. Sono in corso le indagini
Sul posto sono dunque intervenuti i vigili del fuoco. Il ‘Washington Post’, grazie al servizio ‘Open Mhz’, ha intercettato l’esito inviato dai funzionari, registrato per le ore 20:49.
L’indiscrezione dei servizi segreti
Nel timestamp memorizzato per le 20:49 da parte dei vigili del fuoco e intercettato dal ‘Washington Post’, i vigili del fuoco hanno dichiarato: “Abbiamo una barra gialla che dice cocaina cloridrato“.
Dopo una breve evacuazione, la situazione è ritornata alla normalità.
Il portavoce dei vigili del fuoco di Washington DC, Vito Maggiolo, ha riferito al ‘Post’ che i funzionari hanno stabilito che la polvere bianca riconosciuta come cocaina non rappresentava una minaccia e si trattava di piccole quantità.
La notizia è stata confermata da Anthony Guglielmi, portavoce dei servizi segreti.
Guglielmi ha riferito che non si può divulgare il modo in cui la cocaina si presentava: in una bustina, distribuita su una superficie, confezionata, occultata, un dettaglio che per ora non può trapelare.
In ogni caso, Guglielmi ha confermato che sul caso è in corso un’indagine “sulla causa e sulle modalità” per stabilire in quale modo la sostanza sia stata introdotta all’interno della Casa Bianca, ma soprattutto verranno eseguiti altri test per stabilire con precisione di quale composto si tratti.
Il presidente Joe Biden, durante il ritrovamento e l’evacuazione, non era presente.
Le carte classificate di Biden
Tra gli ultimi episodi che hanno interessato la Casa Bianca, ricordiamo il ritrovamento di documenti top secret – leggasi ‘carte classificate’ – all’interno di un vecchio ufficio di Joe Biden, risalenti al periodo in cui l’attuale presidente degli Stati Uniti era vicepresidente sotto il mandato di Barack Obama.
Ciò causò non poco imbarazzo, in quanto secondo la legislazione statunitense qualsiasi carica politica deve restituire le carte classificate al termine del suo mandato.
All’interno dei documenti, tuttavia, non sarebbe stato trovato alcun contenuto che interessasse indagini in corso.