Claudio Andriollo morto nell'esplosione a Mollaro, scoppiato ordigno bellico della collezione che aveva a casa
A causa dell’esplosione di un ordigno bellico della sua collezione, avvenuta nella sua abitazione a Mollaro (Trento), è morto Claudio Andriollo
Un pensionato residente a Mollaro, in Val di Non, il 72enne Claudio Andriollo, è deceduto a causa di un’esplosione avvenuta nella sua abitazione. L’uomo, noto per la sua passione nel collezionare reperti bellici risalenti alle guerre mondiali, stava maneggiando un ordigno che presumibilmente riteneva inerte, quando questo è esploso provocando la sua morte.
- L’esplosione dell’ordigno a Mollaro
- L’arrivo dei soccorsi per Claudio Andriollo
- La passione per gli ordigni bellici
L’esplosione dell’ordigno a Mollaro
Nella giornata di ieri – giovedì 26 dicembre 2024 – intorno alle ore 11:30 del mattino, un tragico incidente ha causato la morte di un uomo a Mollaro, frazione del comune di Predaia, in provincia di Trento, in Trentino-Alto Adige.
Stando alle ricostruzioni fin qui effettuate, la vittima è un uomo di 72 anni, Claudio Andriollo, ex perito meccanico in pensione, noto per la sua passione nel collezionare reperti bellici risalenti alle guerre mondiali.
Mollaro (Trento), dove è avvenuta l’esplosione di un ordigno bellico che ha ucciso il 72enne Claudio Andriollo
Con molta probabilità l’uomo stava maneggiando un ordigno della sua collezione, che probabilmente riteneva inerte, quando questo è esploso senza lasciargli scampo. I primi accertamenti hanno escluso la possibilità che l’esplosione possa essere stata causata da fughe di gas, malfunzionamenti a impianti o altre cause tecniche.
L’arrivo dei soccorsi per Claudio Andriollo
In seguito all’esplosione i vicini hanno allertato i soccorsi. Sul luogo dell’incidente sono quindi accorsi gli artificieri, i vigili del fuoco volontari di Taio e permanenti di Trento, il personale sanitario e i Carabinieri della compagnia di Cles, coordinati dalla Procura di Trento.
Per il 72enne non c’è stato nulla da fare. I militari, trovatisi davanti a una scena particolarmente cruenta, hanno impedito ai familiari di avvicinarsi al luogo dell’esplosione.
I tecnici i Novareti, giunti sul luogo della tragedia per effettuare gli accertamenti necessari, hanno verificato che l’esplosione non fosse dovuta a una fuga di gas, problemi a impianti o altri fattori al di fuori dell’innesco dell’ordigno bellico.
La passione per gli ordigni bellici
Le autorità hanno avviato un’indagine per chiarire le circostanze esatte dell’accaduto, il cui quadro è comunque stato delineato abbastanza chiaramente.
Claudio Andriollo era conosciuto nella comunità anche per la sua passione per la storia militare e per il collezionismo di reperti storici, in particolare ordigni bellici.
Questa tragedia è stata purtroppo l’ennesima occasione per ribadire, da parte delle autorità e delle Forze dell’Ordine, l’importanza di non maneggiare reperti bellici o materiali potenzialmente esplosivi, invitando chiunque ne venga in possesso a contattare immediatamente gli enti preposti per una gestione sicura, evitando così avvenimenti come quello nel quale ha perso la vita Claudio Andriollo.