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Cinque scialpinisti trovati morti in Svizzera dopo la valanga: erano scomparsi da giorni, si cerca il sesto

Cinque dei sei scialpinisti che erano dispersi sulle Alpi in Svizzera sono stati trovati morti: lo ha reso noto la polizia cantonale del Vallese

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Sono stati trovati morti cinque dei sei scialpinisti dispersi da due giorni dopo una valanga avvenuta nei pressi di Matterhorn sulle Alpi in Svizzera.

Si cerca il sesto scialpinista disperso sulle Alpi in Svizzera

A rendere noto il ritrovamento dei corpi senza vita dei cinque scialpinisti è stata la polizia del cantone Vallese tramite una nota.

Nel comunicato è spiegato, inoltre, che proseguono le ricerche del sesto scialpinista disperso dopo la valanga vicino Matterhorn, sulle Alpi svizzere.

ScialpinistiFonte foto: ANSA

L’intervento per trovare gli scialpinisti dispersi sulle Alpi svizzere.

Ipotesi ipotermia

Secondo quanto riferito da ‘ANSA’, gli scialpinisti avrebbero tentato di scavare una buca nella neve per trovare riparo dal freddo e dalla bufera: l’ipotesi, appresa da ambienti vicini ai soccorritori, è che la morte possa essere legata all’ipotermia, dopo che il gruppo aveva perso l’orientamento nella tempesta.

Chi sono gli scialpinisti

I sei scialpinisti svizzeri (di cui cinque trovati morti) che risultavano dispersi dalla giornata di sabato hanno tra i 21 e i 58 anni. Cinque di loro appartengono alla stessa famiglia del Vallese mentre un’altra persona, una donna, arriva dal canton Friburgo.

Stando a quanto riferito dal sito del quotidiano svizzero ‘Le Nouvelliste’, si tratta di tre fratelli (tra cui un amministratore comunale), un loro zio, un loro cugino e l’amica di uno dei tre fratelli.

Diversi di loro erano alpinisti esperti e alcuni si stavano allenando per una gara di scialpinismo di fama mondiale in programma nel mese di aprile, la Patrouille des glaciers, il cui tracciato passa anche lungo l’itinerario Zermatt-Arolla che stavano percorrendo.

L’allarme dopo la valanga sulle Alpi in Svizzera

Come riportato dall’agenzia ‘ANSA’, a lanciare l’allarme, nel pomeriggio di sabato 9 marzo, attorno alle ore 16, era stato un familiare che aspettava il gruppo ad Arolla, nella Val d’Hérens. Una telefonata fatta poco dopo (alle ore 17,19) da uno dei sei dispersi ha permesso la localizzazione nel settore del Col de la Tete Blanche, a circa 3.500 metri di quota, poco più di mezzo chilometro in linea d’aria dal confine con l’Italia e la Valle d’Aosta.

Nella notte tra sabato e domenica, cinque soccorritori svizzeri avevano cercato di raggiungere il gruppo partendo a piedi da Zermatt, ma a causa delle pessime condizioni meteorologiche e del pericolo valanghe avevano dovuto rinunciare. Era stato allertato anche il Soccorso alpino valdostano, nella speranza che le condizioni meteorologiche sul versante meridionale consentissero l’intervento in elicottero.

Domenica 10 marzo, in un altro incidente, uno sciatore che procedeva in fuoripista è morto all’ospedale di Sion, in Svizzera, a causa dei traumi riportati dopo essere stato travolto da una valanga nella Val Ferret elvetica.

Scialpinisti Fonte foto: ANSA
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