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Chiara Nasti contro il vaccino della pertosse in gravidanza, pediatri in rivolta: i rischi per i neonati

Bufera sull’influencer Chiara Nasti, che in un botta e risposta con i follower ha espresso dubbi sull’utilità del vaccino contro la pertosse in gravidanza

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È bufera su Chiara Nasti. L’influencer, moglie del calciatore della Lazio Mattia Zaccagni, durante un confronto con i suoi follower su Instagram ha detto di non essere vaccinata contro la pertosse e che ora, essendo incinta, non ha intenzione di vaccinarsi. Ferma la presa di posizione dei pediatri, che hanno ricordato come per un neonato la pertosse possa avere anche un esito mortale.

Cos’ha detto Chiara Nasti sul vaccino

Le dichiarazioni di Chiara Nasti sul vaccino sono arrivate nel corso di un confronto con i suoi follower risalente a domenica 2 febbraio. Preferisco che il mio corpo resti così com’è senza iniettarci niente.

Da incinta non farei nulla del genere, gli effetti avversi mi spaventano”, ha risposto a un utente che le aveva chiesto se fosse vaccinata per la pertosse.

Chiara Nasti contro il vaccino della pertosse in gravidanzaFonte foto: IPA

Chiara Nasti insieme al marito Mattia Zaccagni

Vaccino, la replica della pediatra a Chiara Nasti

“Vedo gente che ormai si indigna per tutto e quasi ti vuole convincere a fare ogni tipo di vaccino – ha proseguito Chiara Nasti nella stessa diretta – i nostri parenti all’epoca non hanno fatto niente di sta roba”.

Un messaggio che potenzialmente potrebbe arrivare a una platea di 2,1 milioni di follower, ovvero quelli che seguono Chiara Nasti su Instagram. Un messaggio che ha provocato l’immediata reazione dei pediatri, visto che poche settimane fa un bambino di 24 giorni è morto in provincia di Treviso proprio a causa della pertosse.

Manuela Orrù, pediatra di famiglia della Asl Roma 1 e presidente dell’Associazione culturale pediatri, ha commentato: “La pertosse può portare all’insufficienza respiratoria, non bisogna ascoltare tutto ciò che gira sui social”.

Dura presa di posizione dei pediatri italiani

Ancor più netta la presa di posizione Antonio D’Avino, presidente della Federazione italiana medici pediatri, che ricorda come “purtroppo oggi di pertosse a un mese di vita si può morire”. Raggiunto dall’Adnkronos, D’Avino ha spiegato che “se un lattante contrae la pertosse dalla mamma non vaccinata quel piccolo, a parte essere ricoverato, può avere difficoltà respiratorie tali che lo possono anche condurre al decesso”.

Dopo la morte del neonato a Treviso, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) aveva segnalato un aumento dei casi in tutta Europa e in particolare in Italia.

“Il problema è che parlano di argomenti medici persone che non sanno di medicina – ha proseguito D’Avino – Se ci sono delle linee guida che indicano che la vaccinazione contro la pertosse in gravidanza è fortemente raccomandata, queste linee guida sono il frutto di evidenze scientifiche”. Infine il messaggio al mondo degli influencer che “devono anche capire che un messaggio così dirompente non va bene” perché “deve passare il presupposto che di medicina parlano gli addetti ai lavori”.

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chiara-nasti-vaccino Fonte foto: IPA
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