Chiara Gualzetti, condannato l'assassino della 16enne di Bologna: quanto dovrà stare in carcere
È arrivata la prima sentenza di condanna per l'omicidio della 16enne Chiara Gualzetti, brutalmente uccisa da un coetaneo: il padre non è soddisfatto
Un anno dopo il brutale omicidio della 16enne Chiara Gualzetti, è arrivata la condanna per il coetaneo che ha confessato di averla uccisa. La decisione del giudice del tribunale per i minori di Bologna, tuttavia, lascia parecchio amaro in bocca al padre della giovane.
- Condannato il killer di Chiara Gualzetti
- Il padre: "Giustizia è altro"
- L'omicidio della 16enne
- Indagini per un selfie in carcere
Condannato il killer di Chiara Gualzetti
Dovrà scontare 16 anni e 4 mesi di carcere il 16enne che ha ucciso Chiara Gualzetti. Lo ha deciso il gup di Bologna che ha emesso al sentenza nei confronti del coetaneo che ha confessato di aver agito dietro la spinta “di un demone”.
A rappresentare l’accusa è stato il pm Simone Purgato, che ha richiesto la pena massima per il giovane reo confesso – 16 anni e 6 mesi. Il legale della famiglia, Giovanni Annunziata, ha voluto ringraziare il procuratore per “la precisione e la responsabilità con cui ha svolto il suo ruolo in questa vicenda”, le sue parole riportate da Repubblica.
Il padre di Chiara Gualzetti e un selfie del killer (a destra) assieme al suo compagno di cella
Soddisfazione amara invece per il padre della ragazza, che non ha nascosto di volere di più dalla sentenza.
Il padre: “Giustizia è altro”
A margine della sentenza, il padre della 16enne uccisa un anno fa, Vincenzo Gualzetti, ammette che “fondamentalmente avremmo voluto di più, però forse può essere una sentenza esemplare”.
Per il padre, che nei giorni successivi all’omicidio aveva espresso tutto il suo dolore dichiarando che “lei non ha più futuro e io non ho nessun futuro senza di lei“, il processo è arrivato a mettere un punto fermo della situazione, “e in base a quello che è l’ordinamento ci dobbiamo ritenere soddisfatti di questa sentenza”.
Tuttavia, ha anche specificato che secondo lui “Giustizia è altro, ma possiamo dire è stata fatta giustizia“. Infine, senza riuscire a trattenere le lacrime, ha detto: “Sto entrando nell’ottica delle cose che Chiara non è là [al cimitero, ndr], c’è solo il suo corpo. Sto cercando di vivere ritrovando Chiara nel cuore e non sotto terra, sto prendendo coscienza che la tomba di Chiara è solo un punto dove abbiamo sepolto il corpo“.
L’omicidio della 16enne
L’incubo per la famiglia Gualzetti è iniziato il 27 giugno 2021, quando la giovane è stata trovata morta ai margini del bosco vicino vicino all’Abbazia di Monteveglio, a due passi da casa.
Come emerso dall’interrogatorio dell’amico, il coetaneo le aveva dato appuntamento per una passeggiata, poi “dietro la spinta di un demone” l’ha picchiata e accoltellata a morte.
In seguo, sono emersi elementi altamente disturbanti nella vicenda, come il tentativo di depistaggio del killer ai danni della madre di Chiara o i messaggi che lo stesso ha mandato ad un’amica.
Indagini per un selfie in carcere
Prima del pronunciamento della sentenza, la procura minorile di Bologna nei giorni scorsi ha aperto un’inchiesta sul selfie che il killer – giudicato in grado di intendere e di volere – si è scattato assieme al compagno di cella. Nella foto, fa il segno della vittoria con le dita.
Una vicenda commentata amaramente dal padre, che denunciato il tutto: in un commento su Instagram un utente ha augurato all’assassino di restare a lungo in carcere e qualcuno ha risposto “fatevi i ca**i vostri […] Se sei così depressa da chiedere a uno di ammazzarti, ca**i tuoi“.
Per Vincenzo Gualzetti, “È evidente che parlava di Chiara quella risposta è offensiva“. Seguiranno quindi indagini anche su questa vicenda, ma la condanna a 16 anni e 4 mesi potrebbe averla già fatta dimenticare – per il momento.