Chiara Ferragni innocente nel caso Balocco? Lei è sicura: "Lo dimostrerò, ho già pagato 3,4 milioni"
Chiara Ferragni rinviata a giudizio per il caso del pandoro Balocco: "Sono innocente e lo dimostrerò". Già pagati 3,4 milioni tra multe e donazioni
Chiara Ferragni affronta il rinvio a giudizio nel caso Balocco, ma ribadisce di essere 100% innocente. Il processo inizierà il 23 settembre, insieme ai manager di Balocco e Dolci Preziosi. L’imprenditrice ha già pagato 3,4 milioni tra multe e donazioni e ha raggiunto un accordo con il Codacons. "Dimostrerò la mia innocenza in tutti i modi", ha dichiarato.
- Ferragni vuole dimostrare di essere innocente
- Il rinvio a giudizio per il caso Balocco
- I pagamenti già effettuati
Ferragni vuole dimostrare di essere innocente
Chiara Ferragni non ha dubbi sulla propria innocenza nel caso Balocco e lo ha ribadito in un’intervista per Pomeriggio Cinque. Dopo il rinvio a giudizio per truffa aggravata, l’imprenditrice ha dichiarato di essere determinata a dimostrare la sua estraneità ai fatti.
"Non me lo aspettavo, però va bene. Sono sicura di essere proprio al 100% innocente e lo proverò. Su questo non ho dubbi", ha detto Ferragni, rispondendo all’inviato Michel Dessì.
Ha poi aggiunto che il processo inizierà il 23 settembre e che affronterà la situazione con determinazione: "Aspetteremo, cosa devo fare? Ho fatto tutto quello che era in mio potere per cercare di dimostrare la mia innocenza e lo dimostrerò ancora di più".
Il rinvio a giudizio per il caso Balocco
Chiara Ferragni è stata rinviata a giudizio per truffa aggravata per il caso del pandoro "Pink Christmas" e delle uova di Pasqua "Dolci Preziosi". Secondo la Procura, la campagna pubblicitaria legata alla beneficenza avrebbe ingannato i consumatori, facendo loro credere che parte del ricavato fosse destinata a donazioni, quando in realtà non ci sarebbe stato un effettivo collegamento tra l’acquisto e la beneficenza.
Insieme alla Ferragni, a processo andranno anche Alessandra Balocco, presidente dell’azienda dolciaria, e Francesco Cannillo, rappresentante di Dolci Preziosi. Il rinvio a giudizio riguarda anche Fabio Damato, ex braccio destro dell’imprenditrice.
Nel procedimento non ci sono parti offese dirette, ma tra i testimoni indicati dai PM figurano otto consumatori che avevano acquistato i prodotti e rappresentanti di associazioni per la tutela degli utenti. La difesa della Ferragni ha ribadito che non sussistono gli estremi per una condanna e che la vicenda sarebbe già stata affrontata e risolta dall’Agcm (Autorità garante della concorrenza e del mercato).
I pagamenti già effettuati
Oltre alla difesa legale, Chiara Ferragni ha già versato 3,4 milioni di euro tra sanzioni e donazioni. "Tra multe e beneficenza ho già speso 3,4 milioni legati a questo caso", ha dichiarato, precisando di aver già rilasciato un comunicato ufficiale e di non avere nulla da aggiungere.
La Ferragni ha raggiunto un accordo con il Codacons per risarcire i consumatori coinvolti nella vicenda, il che ha permesso di escludere eventuali parti civili nel processo. Per lei la battaglia legale non è ancora finita.
