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Chiara Ferragni indagata per la bambola Trudi e le uova di Pasqua, la Procura: "Medesimo disegno criminoso"

La Procura indaga su uno schema di comportamento illegale nella società di Chiara Ferragni: dopo il pandoro, nel mirino uova di Pasqua e bambola Trudi

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Quello dei pandori griffati potrebbe non trattarsi di un caso unico. La Procura di Milano ipotizza la ripetizione di truffe a danno dei consumatori in tutte le operazioni di beneficenza promosse da Chiara Ferragni. Si indaga anche sulle uova di Pasqua e sulla bambola Trudi.

Anche la vendita della bambola Trudi potrebbe essere una truffa

In seguito all’apertura del fascicolo riguardante il pandoro Balocco griffato dal brand di Chiara Ferragni, la procura indaga sulle altre iniziative di beneficenza promosse dall’influencer negli ultimi anni.

L’accusa di truffa aggravata si estende anche alla vendita delle uova di Pasqua prodotte dalla Dolci Preziosi di Corato (Bari), legata all’associazione Bambini delle fate, a sostegno dei minori con disabilità.

chiara ferragni caso baloccoFonte foto: IPA
Lo schema Balocco sarebbe stato applicato a tutte le iniziative benefiche dell’influencer

Si parla di possibile truffa anche per la campagna legata alla bambola Trudi in edizione limitata, che riprendeva le fattezze della stessa influencer, lanciata in seguito al matrimonio con Fedez con l’intenzione dichiarata di raccogliere fondi a sostegno della no profit Stomp Out Bullying.

Dal Codacons, infine, arriva un terzo esposto che attenziona la raccolta fondi effettuata durante il periodo della pandemia Covid, tramite la vendita di un’edizione speciale di biscotti Oreo.

Il “disegno criminoso” di Chiara Ferragni

La Procura di Milano accusa Chiara Ferragni e le sue società di aver attuato uno schema di comportamento illegale, portando i consumatori a credere che più prodotti sarebbero stati acquistati e più sarebbero cresciuti i fondi donati in beneficenza.

In realtà, tanto nel caso Balocco quanto in quello Dolci Preziosi, il denaro devoluto alle associazioni benefiche è stato donato ancor prima di avviare le campagne di vendita e la sua entità non era legata in alcun modo al fatturato.

La collaborazione con Dolci Preziosi è fruttata a Chiara Ferragni un cachet da 500 mila euro nel 2021 e 700mila euro l’anno successivo. All’associazione Bambini delle fate, sono stati donati 36mila euro.

Si ipotizza lo stesso meccanismo per la vendita della bambola Trudi, seppure la Tbs crew Srl di Ferragni ha dichiarato che l’intero ricavo fu donato, nel 2019, all’associazione Stomp Out Bullying.

La vicenda arriva in Consiglio dei ministri

Ospite al talk show di Rete 4 Quarta Repubblica, la premier Giorgia Meloni ha spiegato che la vicenda del pandoro di Chiara Ferragni “ha fatto vedere che c’è un buco in termini di trasparenza nella normativa delle attività commerciali che hanno anche uno scopo benefico”.

E la questione approderà nel Consiglio dei Ministri di giovedì 25 gennaio, dove sarà messa in discussione una norma volta a stilare le regole da seguire in caso di attività commerciali con anche uno scopo benefico.

“Sulla confezione di quello che vendi devi specificare a chi vanno le risorse, per cosa vanno e quanta parte viene effettivamente destinata a scopo benefico” ha dichiarato la presidente del Consiglio.

chiara-ferragni-trudi Fonte foto: Facebook
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