Chi era Gaetano Pesce e perché ha creato il Pulcinella a forma fallica di Napoli: le altre opere discusse
Gaetano Pesce, artista e designer scomparso, ha prodotto in carriera diverse opere provocatorie: chi era e il significato del suo Pulcinella "fallico"
A Napoli non si parla che del controverso Pulcinella ideato da Gaetano Pesce, artista e designer noto per le sue opere provocatorie. Spezzino di nascita e recentemente scomparso, Pesce ha suscitato reazioni contrastanti con quella che di fatto è una delle sue ultime realizzazioni. Un creativo che in carriera ha sempre sfidato i canoni estetici tradizionali, esplorando temi come il dualismo e l’imperfezione, lasciando il segno nel mondo dell’arte con la sua visione anticonformista e ironica.
- Gaetano Pesce: il Pulcinella fallico di Napoli e il suo significato
- Gaetano Pesce, chi era l'artista delle poltrone e del Pulcinella
- Le altre opere controverse di Gaetano Pesce
- Cosa significa il Pulcinella fallico di Gaetano Pesce
Gaetano Pesce: il Pulcinella fallico di Napoli e il suo significato
L’opera di Gaetano Pesce, intitolata “Tu sì ‘na cosa grande”, è stata recentemente inaugurata in piazza Municipio a Napoli, dove rimarrà esposta fino al 20 dicembre.
L’installazione sostituisce l’altrettanto controversa Venere degli Stracci di Michelangelo Pistoletto, che era stata installata nel giugno 2023, distrutta da un incendio poche settimane dopo e successivamente ricostruita.
L’opera “Tu sì ‘na cosa grande” di Gaetano Pesce a Napoli, illuminata di notte
L’opera ha indubbiamente sollevato un vivace dibattito, attirando l’attenzione per la sua forma fallica: chi la trova divertente, chi si sente offeso o turbato. Alcuni la considerano un simbolo del patriarcato e ne chiedono la rimozione.
Gaetano Pesce, chi era l’artista delle poltrone e del Pulcinella
Gaetano Pesce, nato l’8 novembre 1939 a La Spezia e deceduto il 3 aprile 2024 a New York, studiò architettura all’IUAV di Venezia per poi frequentare l’Istituto di disegno industriale. Le sue opere sono state esposte in rinomati musei, come il Metropolitan Museum of Art e il Victoria and Albert Museum.
Pesce è conosciuto in particolare per la Serie UP, una collezione di sedute (note anche come poltrone) progettata nel 1969 e prodotta inizialmente da C&B, poi rinominata B&B Italia. La serie è espressione di un design radicale e della ricerca di espressioni artistiche innovative.
Per Pesce il design era visto come un mezzo per comunicare emozioni e influenzare il contesto culturale. In generale, l’artista descriveva il suo stile come un’espressione di incoerenza, affermando che i valori temporali si evolvono, rendendo obsoleti quelli precedenti.
Le altre opere controverse di Gaetano Pesce
Il Pulcinella di piazza Municipio non è l’unica opera provocatoria di Gaetano Pesce, la cui produzione si è spesso concentrata sull’umanità e sull’esplorazione della sessualità.
Alcuni esempi in tal senso sono la Poltrona lounge Up 5 e il pouf Up 6, pensati per riflettere la condizione femminile, simboleggiando la donna come accogliente, sinuosa e sensuale, ma anche come prigioniera sociale.
Altri casi emblematici sono la Maestà Sofferente, mostrata alla Milano Design Week 2019, che affronta il tema della violenza di genere, o l’opera L’Uomo Stanco che rappresenta la crisi etica dell’uomo moderno, esprimendo il peso delle aspettative.
Cosa significa il Pulcinella fallico di Gaetano Pesce
L’ultimo lavoro di Pesce, costato 200mila euro, vuole omaggiare la cultura partenopea, rappresentando una reinterpretazione della celebra maschera partenopea.
L’opera racchiude temi ricorrenti che Pesce ha esplorato lungo tutta la sua carriera artistica. In particolare il forte legame con Napoli, che considerava la sua seconda patria, e il contrasto tra il bello e il brutto, abbracciando una poetica dell’imperfezione.
L’artista tendeva inoltre a utilizzare materiali di scarto, valorizzando i difetti e quasi celebrando la bruttezza, piuttosto che cercando un’estetica ideale. Per questi motivi, la sua interpretazione stilizzata di Pulcinella è caratterizzata da una forma fallica (frutto della nota ironia dell’artista) e priva di testa, risultando in un aspetto unico e in qualche modo distorto.