Chi è Dario D'Ambrosi del Teatro Patologico che porta attori con autismo e schizofrenia a Sanremo 2025
Sul palco di Sanremo 2025 un momento rivoluzionario: il Teatro Patologico di Dario D'Ambrosi dimostra la sua efficacia contro le malattie mentali
Dario D’Ambrosi, attore milanese e fondatore del Teatro Patologico, porta sul palco di Sanremo 2025 una compagnia composta da persone con gravi disturbi mentali. Convinto del potere terapeutico del teatro, D’Ambrosi ha l’opportunità di dimostrarlo davanti a tutta l’Italia, grazie all’invito di Carlo Conti, prima di presentare il progetto all’Onu per il riconoscimento come cura psichiatrica.
Dario D’Ambrosi a Sanremo 2025
Il Teatro Patologico è una realtà ormai più che trentennale, nato nel 1992 sotto la guida dell’attore oggi 66enne Dario D’Ambrosi. Ora il pubblico di Sanremo 2025 è pronto a conoscere questo progetto rivoluzionario, capace di “salvare vite umane” come sostenuto dal suo creatore.
“All’Ariston una compagnia di autistici gravi, schizofrenici e malati di mente non si era mai vista e Carlo Conti ha avuto coraggio a invitarci, gli sarò per sempre grato” ha detto D’Ambrosi alla Stampa. “Aiutiamo tanti ragazzi a evitare il suicidio e sosteniamo le famiglie che vivono con persone disabili”.
Fonte foto: ANSA
Dario D’Ambrosi con alcuni attori del Teatro Patologico
Cos’è il Teatro Patologico
Quello che accadrà sul palco dell’Ariston con il Teatro Patologico è molto diverso da quello che ci si potrebbe aspettare. “Il nostro mezzo è la teatroterapia, che non consiste nel portare in scena 4 malati di mente e fargli fare un saggio di recitazione a fine anno: è una cura psichiatrica fatta di esercizi” ha spiegato D’Ambrosi.
L’attore ha chiarito che il progetto porta risultati tangibili, al punto da spingerlo a proporre all’Onu di accogliere la pratica come cura psichiatrica, anche come alternativa alle terapie farmacologiche.
Il tutto è figlio di un approccio totalmente diverso da quello tradizionale. D’Ambrosi lo spiega attraverso un esempio, l’esercizio dello specchio: “È un’esperienza che sembra banalissima, ma porta a un confronto con sé stessi viscerale, che scatena emozioni violentissime. Quelle emozioni, di solito, i genitori di ragazzi con disturbi e gli psichiatri tendono a contenerle: vogliono tenere i ragazzi calmi, sedati. Io vado contro tutto questo e cerco di far sì che esprimano la schizofrenia e la violenza affinché possano riconoscere il loro dolore e imparare a gestirlo, così da diventare capaci di inserirsi nella vita quotidiana”.
La malattia mentale a Sanremo 2025
D’Ambrosi ha spiegato che chiunque assista a uno spettacolo del Teatro Patologico ne esce entusiasta, sebbene il messaggio finale sia spesso veicolato in maniera a volte cruda.
“Abbiamo presentato uno spettacolo all’Onu: applaudivano tutti. Quando ho preso la parola e ho detto che gli stessi ragazzi che avevano visto recitare, nei loro Paesi sono tenuti nelle camicie di forza e nei letti di contrizione, hanno smesso. Si sono risentiti, ma ho detto la verità” ha raccontato.
É chiaro che un’idea simile possa spiazzare, ma sono sempre più gli apprezzamenti delle critiche, così come tante sono le persone che vorrebbero dare una mano. Tuttavia, spiega D’Ambrosi, trovare le risorse per portarla avanti è faticosissimo.
“Siamo una delle migliori realtà al mondo di riabilitazione psichiatrica attraverso il teatro, ma una delle peggiori a trovare fondi. Spero che esibirci all’Ariston ci aiuti” ha ammesso, anticipando quello che avverrà sul palco di Sanremo: “Ne parlerà tutta Italia per giorni”.
