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Chi dopo Ruffini all'Agenzia delle Entrate, corsa a tre e totonomi per sostituirlo dopo l'attacco al governo

I tre nomi sul tavolo per il ruolo di direttore dell'Agenzia delle Entrate dopo le dimissioni di Ernesto Maria Ruffini sono Carbone, Alesse e Alemanno

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È partito il totonomi per il ruolo di direttore dell’Agenzia delle Entrate, dopo la decisione di Ernesto Maria Ruffini di lasciare il proprio incarico. Alla luce delle dimissioni dell’uomo – che alla stampa ha parlato di un “contesto cambiato” rispetto al passato – i nomi sul tavolo ora sono tre: Vincenzo Carbone, attuale direttore vicario delle Entrate, Roberto Alesse, direttore dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, e la commissaria Consob Gabriella Alemanno.

Le dimissioni di Ernesto Maria Ruffini da direttore dell’Agenzia delle Entrate

“Non mi era mai capitato di vedere pubblici funzionari essere additati come estorsori di un pizzo di Stato. Oppure di sentir dire che l’Agenzia delle Entrate tiene in ostaggio le famiglie”, aveva dichiarato alla stampa Ruffini, in polemica con il Governo di Giorgia Meloni.

L’ex direttore dell’agenzia della pubblica amministrazione italiana aveva anche tenuto a ricordare un “fondamentale”: ovvero che la tassazione viene imposta dal legislatore e non dal Fisco.

Roberto AlesseFonte foto: ANSA
Roberto Alesse, tra i nomi sul tavolo per il post-Ruffini

“Un conto è contrastare chi non vuole pagare le tasse e un altro è vessare, intimidire e minacciare i contribuenti che hanno rispettato le regole con le oltre 3 milioni di lettere inviate sotto Natale – aveva commentato la Lega di Matteo Salvini attraverso una nota -. A Ruffini auguriamo le migliori fortune, ma ben lontano dai portafogli degli italiani“.

I candidati per il post-Ruffini

Come riportato da Repubblica, ora l’obiettivo della presidente del Consiglio Giorgia Meloni è quello di evitare di ritrovarsi un direttore ostile a una visione fiscale che il suo governo continua a rivendicare (quella che la premier chiama “Fisco amico”).

L’opzione Roberto Alesse porterebbe a uno stravolgimento dei vertici delle Agenzie fiscali, dal momento che con la sua dipartita rimarrebbe vuoto il posto delle Dogane (dove però un possibile sostituto ci sarebbe: Benedetto Mineo, già ex direttore).

La scelta di Vincenzo Carbone (molto apprezzato dal viceministro all’Economia Maurizio Leo) sarebbe invece più semplice e diretta.

La fine di un’era

Al di là di chi verrà scelto come nuova figura alla guida del Fisco italiano, le dimissioni di Ruffini rappresentano la conclusione di un’era caratterizzata da innovazioni e grandi risultati in termini di lotta all’evasione.

Al direttore uscente si devono infatti l’introduzione della fattura elettronica, la diffusione di strumenti digitali e il nuovo modello di dichiarazione precompilata.

Nel periodo sotto la sua guida, inoltre, l’evasione fiscale nel nostro Paese è scesa del 30%.

agenzia-delle-entrate-ruffini Fonte foto: ANSA
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