Chef Rubio e gli insulti a Liliana Segre, la richiesta di archiviazione è un caso: la reazione della senatrice
La senatrice Liliana Segre non parteciperà agli eventi per la Giornata della Memoria, ma il figlio precisa che gli insulti ricevuti non c’entrano
Liliana Segre non parteciperà ad alcuni eventi previsti per la Giornata della Memoria. Una decisione che, ha spiegato il figlio, è stata presa “perché a 94 anni mia madre è stanca”. Una scelta che, quindi, non sarebbe in nessun modo legata all’ondata di odio arrivata sui social per la pubblicazione del trailer del film che racconta la vita di Liliana Segre. Tra gli indagati per diffamazione c’era anche Chef Rubio, per il quale è stata chiesta l’archiviazione.
- Il film dedicato a Liliana Segre
- Insulti social a Liliana Segre, chiesta l’archiviazione per chef Rubio
- Il pm: “Messaggi rozzi ma da contestualizzare”
- Il commento del figlio di Liliana Segre
Il film dedicato a Liliana Segre
Il commento di chef Rubio era uno di quelli arrivati sotto un post che annunciava il film Liliana, diretto da Ruggero Gabbai.
L’ondata di insulti è poi tornata a colpire in occasione della pubblicazione del trailer del film, che ricostruisce la vicenda della senatrice dall’arresto alla deportazione nei campi di concentramento, fino all’impegno per trasmettere ai giovani messaggi sui diritti umani.
Fonte foto: ANSA
Chef Rubio durante una manifestazione pro-Palestina
Insulti social a Liliana Segre, chiesta l’archiviazione per chef Rubio
Indagato insieme ad altre persone per diffamazione, per Chef Rubio è stata chiesta l’archiviazione. Secondo il pm Nicola Rossato, della Procura di Milano, i contenuti “da un lato possono avere valenza astrattamente diffamatoria, ma dall’altro sono parte di un dibattito pubblico”.
Come rivendicato nelle interviste rilasciate da Chef Rubio dopo il caso esploso sui commenti relativi a Liliana Segre, secondo il pm le parole usate da Gabriele Rubini (nome di Chef Rubio) sono “espressione delle proprie personali opinioni e dell’impegno pubblico che portava avanti con molteplici manifestazioni a favore della causa palestinese e in forte dissenso rispetto alle politiche del governo israeliano”.
Tali considerazioni, quindi, secondo il pm “devono considerarsi scriminate dal legittimo esercizio del diritto di critica”. La posizione di chef Rubio, insieme a quella di altre 16 persone, potrebbe essere archiviata su richiesta della Procura.
Il pm: “Messaggi rozzi ma da contestualizzare”
I messaggi denunciati, ha spiegato ancora il pm nella richiesta di archiviazione, devono essere “contestualizzati all’interno del dibattito social” e devono essere valutati tenendo in considerazione le funzioni politiche ed istituzionali della senatrice Segre, anche se “il linguaggio è aspro, rozzo e sintomo di maleducazione e ignoranza”.
Il commento del figlio di Liliana Segre
“La notizia di oggi è stata data in maniera sbagliata. A mia madre certamente non fa piacere questa ondata di odiatori che intervengono sotto le locandine del documentario che è stato distribuito da Lucky Red in tutta Italia però non è certo il tipo che si fa impressionare o intimidire”, ha precisato il figlio di Liliana Segre, l’avvocato Luciano Belli Paci.
“A 94 anni è semplicemente stanca. E comunque aveva già deciso di ridurre gli impegni rispetto al tour de force che fa di solito per il Giorno della Memoria. Quindi si limiterà a essere al Quirinale il 28 gennaio, e con la comunità di Sant’Egidio il 6 febbraio a Milano”, ha proseguito.
“Eviterei però di mettere in relazione gli insulti, con la mancata uscita di ieri al Memoriale della Shoah, non si chiude in casa di certo per questo”, ha concluso il figlio di Liliana Segre.
