Charlie Hebdo e la copertina 10 anni dopo l'attentato terroristico: cosa c'è scritto e cosa significa
Il settimanale satirico francese Charlie Hebdo ha dedicato un numero al decimo anniversario dall'attentato alla redazione, dove morirono 12 persone
“Increvable!”, instancabile, indistruttibile: recita così la copertina con cui Charlie Hebdo commemora il decennale dell’attentato jihadista alla sua redazione nel centro di Parigi, il 7 gennaio 2015, nel quale morirono 12 persone. Il settimanale satirico francese ricorda la strage con un numero speciale, composto dalle vignette selezionate tra quelle di un concorso internazionale a tema “Ridere di Dio”.
La copertina di Charlie Hebdo
Nella copertina di Charlie Hebdo è ritratto un lettore del settimanale seduto su un fucile d’assalto, mentre tiene tra le mani proprio il “numero storico” con la copertina del decimo anniversario dell’attentato, in un “effetto Droste” per raffigurare l’immagine all’infinito.
Il titolo “indistruttibile” anticipa il messaggio espresso dal direttore ‘Riss’, pseudonimo di Laurent Sourisseau, nell’editoriale con il quale ripercorre gli ultimi dieci anni, segnati “dall’aggravarsi della situazione geopolitica”.
Alcune delle vignette del numero speciale di Charlie Hebdo dedicato al decimo anniversario dell’attentato del 7 gennaio 2015
Il numero a dieci anni dall’attentato
“La satira possiede una virtù che ci ha aiutato ad attraversare questi anni tragici: l’ottimismo. Se abbiamo voglia di ridere, significa che abbiamo voglia di vivere” scrive il direttore del settimanale, sottolineando che “le risate, l’ironia, le caricature sono manifestazioni di ottimismo. Qualsiasi cosa accada di drammatico o felice, la voglia di ridere non scomparirà mai”.
Il numero speciale contiene 40 tra le circa 350 vignette e caricature inviate al settimanale satirico, che alla fine del 2024 aveva lanciato un concorso internazionale invitando i partecipanti a disegnare “la rabbia contro la presa di tutte le religioni”.
L’attentato
Il 7 gennaio 2015, due fratelli di origine algerina affiliati ad al Qaida, Cherif e Said Kouachi assaltarono con i kalashnikov la sede di Charlie Hebdo uccidendo 12 persone, di cui otto redattori, tra i quali l’allora direttore Stéphane Charbonnier, che si firmava Charb, e i famosi disegnatori francesi Cabu, pseudonimo di Jean Maurice Jules Cabut, e Georges Wolinski.
I due attentatori furono uccisi da una squadra del Gign, il gruppo d’élite della gendarmeria, dopo due giorni di caccia all’uomo, in una tipografia a 45 chilometri da Parigi, dove si erano rifugiati.
Nelle stesse ore, un amico dei fratelli Kouachi, Amedy Coulibaly, si barricò in un supermercato della zona, appartenente alla catena Hypercacher, con degli ostaggi, uccidendo 4 persone.
Il movente degli attentati furono le caricature sul profeta Maometto pubblicate negli anni dalla rivista anarchico e anticlericale, nata nel 1970 dalle ceneri della rivista Hara-Kiri.
La commemorazione
A dieci anni di distanza dalla strage che aprì un periodo di attentati di matrice jihadista in Francia, la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, e il presidente Emmanuel Macron ricorderanno ancora una volta le vittime della strage di Charlie Hebdo davanti alla redazione in rue Nicolas Appert, ma anche le persone morte tre giorni dopo nell’attentato all’Hypercacher.
“Non dobbiamo cedere in alcun modo nella lotta contro il terrorismo”, ha dichiarato il capo dell’Eliseo, aggiungendo che la minaccia “resta presente nelle nostre società ed implica che non ci sia alcun cedimento nonché una vigilanza collettiva”.
Alla vigilia delle commemorazioni del decennale, alcuni graffiti con la stella di David sono comparsi su diversi edifici in prossimità del negozio kosher.