Certificati falsi per pacemaker e stent: bufera su responsabili Iss
I quattro sono accusati di aver emesso certificazioni false per dispositivi medici: potrebbero dover pagare 3 milioni di euro all'Iss e allo Stato
Quattro responsabili del dipartimento Tecnologie e Salute dell’Istituto Superiore di Sanità avrebbero emesso certificazioni false per pacemaker, neurostimolatori e stent coronarici immessi sul mercato e impiantati a decine di milgiaia di pazienti ma che potrebbero non essere stati a norma.
Lo riporta Il Messaggero, che rende noto che i dispositivi finiti nel mirino della Guardia di Finanza sarebbero in tutto 33.193, acquistati dagli ospedali tra il 2010 e il 2014.
L’Iss non avrebbe potuto autorizzare la vendita di quei dispositivi medici perché, secondo gli inquirenti, i macchinari dell’ente erano fatiscenti, datati e inutilizzabili.
Il danno per le casse pubbliche sarebbe milionario. La Corte dei Conti del Lazio ha citato in giudizio i quattro dirigenti dell’Iss coinvolti, chiedendo che risarciscano l’Iss e il ministero della Salute per oltre 3 milioni di euro.
Il costo effettivo dei dispotivi medici, per il Servizio sanitario nazionale, era stato in realtà i quasi 30 milioni di euro, ma i magistrati hanno deciso di contestare agli imputati il 10% del danno totale.
Dalle indagini emerge che le certificazioni sarebbero state emesse addirittura successivamente all’immissione sul mercato e in concomitanza con l’apertura dell’inchiesta da parte delle Fiamme gialle.
Fonte foto: ANSA