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Centrodestra contro Saviano per l'attacco a Salvini: dopo il caso Facci "è incompatibile con la Rai"

La destra attacca Roberto Saviano per un tweet contro Salvini e chiede alla Rai di non affidargli la conduzione di un programma

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Politica e Rai. Dopo la vicenda di Filippo Facci, scoppia un nuovo caso che riguarda la tv pubblica. Al centro delle polemiche questa volta c’è Roberto Saviano, anche lui in procinto di avere una trasmissione in Rai: il centrodestra lo attacca e ne chiede la testa per un tweet contro Salvini.

La destra contro Saviano in Rai

Roberto Saviano nel mirino del centrodestra. Diversi esponenti della maggioranza, Lega e Fratelli d’Italia in particolare, si scagliano contro lo scrittore e chiedono l’intervento dei vertici Rai per non affidargli la conduzione di un programma nella prossima stagione, Insider, previsto a novembre in prima serata.

Il motivo è un tweet di Saviano che ha attaccato (di nuovo) il leader della Lega Matteo Salvini, definendolo “Ministro della Mala Vita” in relazione alla vicenda di Carola Rackete.

Il tweet di Saviano

In un tweet postato il 20 luglio, Roberto Saviano attacca Salvini per le sue frasi contro Carola Racketecandidata alla Europee del 2024 con la sinistra tedesca: “Ma quando passerà al Ministro della Mala Vita il vizio di mentire?”

“In ogni sede – scrive Saviano – anche in sede giudiziaria, è stato chiarito che Carola Rackete non ha mai compiuto nessun atto ostile e che anzi ha agito nel rispetto della vita umana”.

“Il Ministro della Mala Vita, invece, accusato di diffamazione aggravata nei confronti di Carola Rackete, è stato protetto dai suoi sodali in Parlamento. Le bande parlamentari che lo difendono sono la forza delle sue menzogne”.

“Io stesso – conclude Saviano – ormai attendo invano che si degni di venire a testimoniare in un processo che lui stesso ha iniziato e che mi vede imputato da anni, ostaggio della sua querela, mentre lui accampa scuse pur di non venire in tribunale a dare conto delle sue continue e ripetute falsificazioni della realtà”.

Le polemiche

Le parole di Saviano ha provocato un vespaio di polemiche tra le fila della destra. A partire dallo stesso Matteo Salvini, che replica su Twitter annunciando una nuova querela: “Per il signor Saviano io sarei il ‘Ministro della Mala Vita’… Altro insulto e altro odio? Altra querela”.

Numerosi senatori e deputati di Lega e Fratelli d’Italia invocano l’intervento dei dirigenti Rai affinché non sia affidata la conduzione di un programma allo scrittore, così come fatto con Filippo Facci dopo le polemiche sul caso La Russa.

Gianluca Caramanna, deputato di Fratelli d’Italia e componente della commissione di Vigilanza Rai, parla di parole “gravissime” che “non possono essere tollerate in una Rai che è servizio pubblico. Qui non si tratta di garantire il pluralismo per il quale ci battiamo e ci batteremo sempre, ma di accettare supinamente un attacco senza ritegno alle istituzioni dello Stato”.

Sulla stessa linea Raffaele Speranzon, senatore di FDI anche lui componente della Vigilanza Rai: “Le parole indecenti di Saviano lo rendono del tutto incompatibile a poter condurre una trasmissione sulla tv di Stato”.

Giorgio Maria Bergesio, senatore e capogruppo della Lega in Vigilanza Rai, parla di “volgarità incompatibili con la tv pubblica“.

“Saviano insulta, infanga, denigra solo i rappresentanti del governo di centrodestra. Una doppia morale discutibile, ci auguriamo inadeguata per il nuovo corso della Rai”, afferma la senatrice leghista Stefania Pucciarelli.

destra-contro-saviano-rai Fonte foto: ANSA
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