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CRONACA NERA

Catechista accusato di abusi su minorenne in parrocchia a Gela: il prete l'avrebbe scoperto senza intervenire

La Procura di Gela ha chiesto il rinvio a giudizio per il catechista: grave accusa, atti sessuali su minorenne

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

La Procura della Repubblica di Gela ha chiesto il rinvio a giudizio, con la grave accusa di atti sessuali su minorenne, nei confronti di un animatore e catechista.

L’uomo indagato figura di spicco della parrocchia

L’uomo indagato è un assiduo frequentatore e figura di spicco di una parrocchia della città. Le indagini coordinate dalla Procura e condotte dalla Squadra Mobile di Caltanissetta e dal Commissariato di Gela sono iniziate nel 2022, quando il minorenne coinvolto nel caso ha testimoniato in un diverso procedimento penale a carico di altro soggetto, denunciando abusi.

Il minore ha spiegato di aver subito abusi da quando era dodicenne e nei successivi sei anni.

La ricostruzione degli inquirenti

Da quanto ricostruito dagli inquirenti sulla base delle prime informazioni rese dalla presunta vittima, il minore, durante la frequentazione di una chiesa di Gela, avrebbe conosciuto il formatore più grande di lui di dieci anni, che, sfruttando il suo ruolo educativo e di riferimento in ambito parrocchiale, l’avrebbe indotto a compiere atti sessuali.

Il giovane avrebbe informato di tutto il vescovo di Piazza Armerina Rosario Gisana, che a sua volta era già stato informato da un altro sacerdote.

Il silenzio del parroco

Anche il parroco di una delle chiese di Gela sarebbe stato a conoscenza della vicenda. Tuttavia il catechista non sarebbe stato rimosso dal suo posto.

L’indagato, infatti, avrebbe continuato ad avere piena disponibilità delle chiavi dei locali, in quanto incaricato di fornire ausilio nell’allestimento delle funzioni religiose e delle cerimonie.

L’attività investigativa, che si è avvalsa di intercettazioni, di analisi dei profili social dei soggetti coinvolti e di escussione di numerose persone informate dei fatti, ha permesso di raccogliere consistenti elementi di prova a sostegno dell’accusa, che hanno condotto dapprima alla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari e, di recente, alla richiesta di rinvio a giudizio formulata al Giudice per l’Udienza Preliminare.

Fonte foto: GETTY

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