Catasto, il governo rischia la crisi: la riforma passa per un voto ma la maggioranza si spacca
Il centrodestra ha votato unito contro la riforma del catasto voluta dal governo, Letta: "Sono senza parole"
La riforma del catasto passa per un voto l’esame di maggioranza, ma il governo ne esce malconcio. FI, Lega e Fdi hanno votato a favore dell’emendamento presentato in Commissione Finanze alla Camera per cancellare la revisione del nuovo sistema di mappatura degli immobili in Italia. Un provvedimento ritenuto centrale dal governo, al punto da porre un ultimatum sul testo dopo l’ennesimo rinvio di ieri. Come riportato da Repubblica, la proposta del centrodestra riceve 23 voti contrari e 22 favorevoli e viene dunque bocciata, ma potrebbe lasciare pesanti strascichi sull’esperienza dell’esecutivo.
Catasto, il governo rischia la crisi: cosa è successo
“Il centrodestra ha appena tentato di far cadere il governo Draghi sul riordino del catasto” ha scritto su Twitter il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta. “Non vi è riuscito per un soffio. Abbiamo tenuto. Sembra una fake news, in uno dei giorni più drammatici della nostra storia recente. Purtroppo è una notizia vera. Sono senza parole”, è stata la reazione a caldo del leader Pd sul suo profilo.
La Delega fiscale, bloccata da mesi con al suo interno la riforma del catasto, è tornata all’esame in Commissione nella giornata di ieri, quando si è arrivata a una strada senza uscita.
Di fronte al rifiuto di ritirare tutti gli emendamenti, la sottosegretaria al Mef Maria Cecilia Guerra ha dichiarato che senza la riforma sul nuovo sistema di rilevazione catastale “si ritiene conclusa l’esperienza di governo”.
Rimandata a oggi, la discussione tra i partiti non ha però portato a un punto di incontro nella maggioranza, con il centrodestra che è rimasto sulla sua posizione durante tutto il giorno.
Catasto, il governo rischia la crisi: le reazioni
“Con i costi dell’energia alle stelle e l’inflazione ai massimi storici, in un momento di grande preoccupazione per la guerra alle porte e con il Covid che ancora fa paura, la sinistra impone al governo di aumentare le tasse sulla casa” hanno scritto Lega e Forza Italia, con gli azzurri che hanno parlato di “menzogne della Sinistra sul catasto”.
Secondo quanto riportato da Agi, Matteo Salvini, “esterrefatto” avrebbe parlato con il premier Mario Draghi chiedendogli un incontro dopo la “inspiegabile insistenza sulla revisione del catasto”.
In seguito allo scontro in commissione la Lega avrebbe inoltre avvertito che d’ora in avanti sul fronte fisco terrà le mani libere, salvo poi rassicurare: “Avremmo preferito evitare una polemica dispendiosa sul tema del catasto, ma a prescindere dal voto di oggi la Lega garantisce e rinnova il suo pieno appoggio al governo. Nessuna rottura, meno che mai sulla delega fiscale”, ha precisato Federico Freni, sottosegretario leghista al Mef.
Il segretario della Lega, Matteo Salvini
Catasto, il governo rischia la crisi: la posizione di Fratelli d’Italia
Stessa posizione rivendicata fuori dal governo da Fratelli d’Italia che sul catasto si è ritrovato con i compagni di coalizione. “È gravissimo che il governo consideri un tema da fiducia la riforma del catasto, che riguarda una cosa sacra per gli italiani com’è la prima casa” ha dichiarato la presidente del partito Giorgia Meloni.
“Vuol dire di fatto pretendere che il Parlamento voti a scatola chiusa in un momento come questo un aumento, non sappiamo di quanto, di tutta la tassazione legata alla casa” ha aggiunto.