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Caso Meredith, Sollecito vuole il risarcimento. L'attacco gli inquirenti: "Ho commesso un solo errore"

Raffaele Sollecito ha spiegato in un'intervista perché vuole il risarcimento per la sua vicenda giudiziaria legata all'omicidio di Meredith Kercher

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Raffaele Sollecito, prima condannato e poi assolto in via definitiva nel 2015 assieme ad Amanda Knox per l’omicidio di Meredith Kercher, uccisa a Perugia il primo novembre 2007, ha fatto causa per ingiusta detenzione e per vedere riconosciuta la responsabilità civile dei magistrati, senza però avere successo.

Raffaele Sollecito: “Ecco perché voglio il risarcimento”

Al ‘Corriere della Sera’, Raffaele Sollecito, che oggi ha 38 anni e fa il Cloud Architect, ha dichiarato a proposito della sua richiesta di risarcimento: “Chiedo che mi venga riconosciuto ciò che mi spetta. La legge sulla responsabilità civile dei magistrati è entrata in vigore prima della mia assoluzione, ma né i giudici di primo grado né quelli dell’appello hanno ritenuto di doverla esaminare nel merito. Sostengono che i giudici che mi condannarono inizialmente non sapevano di poter essere soggetti a procedimenti, dunque la norma non sarebbe applicabile nei loro confronti. Noi sosteniamo che sia irrilevante, perché in questi casi è lo Stato a farsi carico del risarcimento e che decide se rivalersi o meno sui magistrati. Ricorreremo in Cassazione”.

Al momento, a Sollecito non è stato riconosciuto alcun risarcimento. Il 38enne ha spiegato “Sull’ingiusta detenzione (la sua richiesta era pari a 500mila euro, n.d.r.) si è espressa negativamente anche la Cassazione. Ho presentato ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo, spero riconoscano le mie ragioni”.

Caso Meredith, Sollecito vuole il risarcimento. L'attacco gli inquirenti: Fonte foto: ANSA
Raffaele Sollecito.

I problemi sul lavoro di Sollecito e la sofferenza della famiglia

Nel corso dell’intervista, Sollecito ha poi raccontato: “Vivo a Milano e lavoro come cloud architect. Otto anni fa ho iniziato come sviluppatore di app, poi ho iniziato a studiare per specializzarmi in questo campo, che mi appassiona molto. Sono soddisfatto perché sto facendo carriera, tutto ciò che ho ottenuto e che otterrò è solo merito mio. Non mi ha mai aiutato nessuno”. Sui problemi causati dalla sua vicenda giudiziaria ha aggiunto: “Potevo fare solo il libero professionista, poche aziende all’inizio mi hanno dato fiducia. Nei primi tempi è stato difficile perché, non avendo un curriculum particolarmente ricco, nei miei confronti c’era diffidenza. Fortunatamente le cose sono cambiate”.

Raffaele Sollecito ha spiegato che anche la sua famiglia ha avuto “problemi di ogni tipo“. E ha aggiunto: “C’è voluto del tempo per far passare i pregiudizi della gente anche nei confronti dei miei cari, per fortuna la cosa adesso è stata metabolizzata. Ora vogliamo solo che ci vengano riconosciuto quanto abbiamo sofferto”.

L’unico “errore” di Raffaele Sollecito

A proposito della sua vicenda giudiziaria, Raffaele Sollecito ha dichiarato di aver commesso “un solo errore, cioè non aver preso subito un avvocato. Ho sbagliato a riporre fiducia negli inquirenti, che hanno finto di aiutarmi e che invece volevano solo cercare qualsiasi elemento utile per dimostrare la mia colpevolezza”.

Raffaele Sollecito e Amanda Knox oggi: quali sono i rapporti

In chiusura d’intervista, Raffaele Sollecito ha spiegato come sono i rapporti con Amanda Knox oggi: “«Capita che ci sentiamo, ma dipende dai periodi. Siamo rimasti in buoni rapporti“.

Sollecito Fonte foto: ANSA
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