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Caso Jeffrey Epstein, vittime di abusi fanno causa a Deutsche Bank e JpMorgan

Due donne, vittime degli abusi sessuali di Epstein, hanno fatto causa ai due colossi bancari che avrebbero beneficiato finanziariamente delle violenze

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Giovedì 24 novembre, grazie a una nuova legge dello stato di New York, che consente alle vittime di violenza sessuale di presentare denunce anni dopo l’attacco, due delle donne che hanno accusato Jeffrey Epstein di abusi sessuali hanno intentato causa contro Deutsche Bank AG e JPMorgan Chase & Co.

Secondo le due accusatrici, i colossi bancari avrebbero beneficiato finanziariamente degli abusi del defunto imprenditore, morto misteriosamente per suicidio in carcere nel 2019.

La accuse a Deutsche Bank e JpMorgan

Nella denuncia presentata ieri, le querelanti hanno accusato le banche di aver fornito “il sostegno finanziario necessario per il proseguimento delle operazioni dell’organizzazione internazionale del traffico sessuale di Epstein”.

Caso Jeffrey Epstein, vittime di abusi fanno causa a Deutsche Bank e JpMorganFonte foto: ANSA
Jeffrey Epstein dopo l’arresto

L’accusa ai due istituti di servizi finanziari è quindi quella di aver “ignorato le bandiere rosse” sul loro cliente, e di aver tratto vantaggio dalle presunte operazioni di traffico sessuale del finanziere.

Epstein, caduto in disgrazia e abbandonato da molti che hanno per anni approfittato dei suoi traffici, si sarebbe tolto la vita in cella, in attesa del processo per l’accusa di traffico sessuale.

Entrambe le cause legali presentate sono state intentate come casi di azione collettiva. Gli avvocati che hanno presentato le cause hanno già rappresentato dozzine di accusatrici del miliardario deceduto.

La risposta delle banche

Al momento, contattati dalla BBC, i responsabili di JPMorgan hanno rifiutato di commentare quanto accaduto.

In un’altra causa contro Deutsche Bank, una donna ha affermato di essere stata trafficata a scopo sessuale da Epstein per 15 anni, a partire dal 2003. La donna ha affermato di essere a volte stata pagata in contanti, suggerendo che Epstein si sia rivolto a Deutsche Bank quando i legami con JP Morgan furono interrotti intorno al 2013.

“Sebbene la banca abbia correttamente classificato Epstein come ad alto rischio, [non] ha omesso di esaminare l’attività nei conti per i tipi di attività che erano ovviamente implicati nel passato di Epstein” si legge nella causa.

Deutsche Bank aveva ammesso di aver commesso un “errore critico” accettando Epstein come cliente, ma già ieri un portavoce della banca ha ritrattato, dichiarando che: “questa affermazione è priva di fondamento, e presenteremo le nostre argomentazioni in tribunale”.

In attesa del processo

Uno degli avvocati dell’accusa, come riportato dalla BBC, ha dichiarato in una dichiarazione scritta: “Epstein e i suoi co-cospiratori non avrebbero potuto vittimizzare senza l’assistenza di persone facoltose e istituzioni finanziarie. Non smetteremo di lottare per i sopravvissuti finché tutti non saranno ritenuti responsabili”.

Questa denuncia è stata possibile grazie al nuovo Adult Survivors Act, che permette agli adulti sopravvissuti ad abusi sessuali di citare in giudizio i loro aggressori a New York anche se il termine di prescrizione delle loro denunce è scaduto.

Grazie a questa legge è stata presentata ieri anche una denuncia contro Donald Trump. I giudici già prevedono un’ondata di cause legali nei prossimi mesi.

epstein Fonte foto: IPA
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