Caso Emanuela Orlandi, il Vaticano dispone l'apertura di 2 tombe
Possibile svolta nel caso riguardante la scomparsa di Emanuela Orlandi, risalente a 36 anni fa
Nuovi sviluppi sul caso Emanuela Orlandi, la ragazza allora quindicenne scomparsa nel nulla a Roma il 22 giugno 1983: l’Ufficio del Promotore di Giustizia del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano ha disposto l’apertura di due tombe presenti presso il Cimitero Teutonico.
Alessandro Gisotti, direttore della sala stampa vaticana, ha spiegato in alcune dichiarazioni riportate da “Ansa”: “La decisione si inserisce nell’ambito di uno dei fascicoli aperti a seguito di una denuncia della famiglia di Emanuela Orlandi che, come noto, nei mesi scorsi ha segnalato il possibile occultamento del suo cadavere nel piccolo Cimitero ubicato all’interno del territorio dello Stato Vaticano”.
Gisotti ha proseguito: “La decisione giunge dopo una fase di indagini nel corso della quale l’Ufficio del Promotore, con l’ausilio del Corpo della Gendarmeria, ha svolto approfondimenti tesi a ricostruire le principali tappe giudiziarie di questo lungo doloroso e complesso caso. Per ragioni di carattere giuridico, l’autorità inquirente vaticana non ha giurisdizione per svolgere indagini sulla scomparsa, avvenuta in Italia, di Emanuela Orlandi. Le indagini, peraltro, sono state condotte dagli inquirenti italiani, sin dalle prime fasi, con scrupolo e rigore professionale. Pertanto, l’iniziativa vaticana riguarda soltanto l’accertamento della eventuale sepoltura del corpo di Emanuela Orlandi nel territorio dello Stato vaticano”.
Lo stesso Alessandro Gisotti ha riferito che le operazioni di apertura delle due tombe al Cimitero Teutonico si svolgeranno il prossimo 11 luglio, alla presenza dei legali delle parti, dei familiari di Emanuela Orlandi e dei parenti delle persone seppellite nelle tombe interessate. La procedura prevede l’ausilio tecnico del professor Giovanni Arcudi, del Comandante della Gendarmeria Vaticana Domenico Giani e del personale della Gendarmeria. Gisotti ha dichiarato: “Le complesse operazioni fissate per il prossimo 11 luglio sono solo la prima fase di una serie di accertamenti già programmati che, dopo l’apertura delle tombe e la repertazione e catalogazione dei resti, porteranno alle perizie per stabilire la datazione dei reperti e per il confronto del Dna”.
Laura Sgrò, avvocato di Pietro Orlandi (fratello di Emanuela), ha commentato all'”Ansa”: “Siamo contentissimi, veramente soddisfatti. Vorrei porgere il mio grazie più sentito per il coraggio al Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin“.