Caso Diasorin, Gdf indaga su cellulare del governatore Fontana
Il governatore della Lombardia ha subito una perquisizione disposta dai pm di Pavia per acquisire il contenuto del suo telefono, non è indagato
La Guardia di Finanza di Pavia ha eseguito una perquisizione a casa del Presidente della Lombardia Attilio Fontana per effettuare la copia forense del contenuto del suo cellulare, in merito all’inchiesta sull’accordo tra la multinazionale Diasorin e il Policlinico San Matteo per lo sviluppo dei test sierologici e molecolari sul Covid-19. Come riferisce l’Ansa il governatore non risulta comunque indagato.
Caso Diasorin, Gdf indaga su cellulare del governatore Fontana: “Non è indagato”
Stessa operazione di accesso e raccolta dati è stata compiuta sul telefono della responsabile della segreteria di Fontana ed ex compagna del leader della Lega Matteo Salvini, Giulia Martinelli.
Gli inquirenti, guidati dal procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti e del pm Paolo Mazza, hanno acquisito tutte le chat, le email e i messaggi del governatore e della sua stretta collaboratrice.
L’obiettivo è raccogliere più elementi possibili sul caso di affidamento diretto da parte dell’ospedale San Mattero alla Diasorin per la sperimentazione di test sierologici, sul quale sono prese in considerazione le ipotesi di reato di turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente e peculato.
Nel decreto di perquisizione disposto i pm scrivono: “La scelta operata dal policlinico San Matteo di procedere a un accordo diretto con Diasorin, tra i tanti operanti sul mercato, è apparsa subito viziata da un evidente conflitto d’interessi in capo al professor Baldanti, che ricopriva contemporaneamente il ruolo di responsabile scientifico del progetto di collaborazione Fondazione San Matteo e Diasorin e la carica di membro del Gruppo di lavoro del Consiglio superiore di sanità presso il Ministero della salute competente per la valutazione del test”.
A metà luglio, il Consiglio di Stato aveva accolto la richiesta del San Matteo e della Diasporin, sospendendo gli effetti della sentenza del Tar lombardo sull’annullamento dell’accordo, dopo il ricorso della concorrente Technogenetics.
Una settimana dopo sono partite le perquisizioni della Gdf in merito all’indagine della Procura di Pavia, su otto persone tra vertici del San Matteo e della multinazionale farmaceutica piemontese.
Caso Diasorin, l’indagine della procura di Milano
Anche alla Procura di Milano è stato aperto un fascicolo sull’affidamento diretto, senza gara, da parte della Regione Lombardia della fornitura di test sierologici Diasorin.
“Il presidente Fontana non è indagato – ha chiarito il suo avvocato Jacopo Pensa – ha subito una perquisizione presso terzi. Non gli è stato sequestrato nulla”.
“È grave, però – ha aggiunto il legale – che la perquisizione sia avvenuta con modalità non pertinenti alle finalità dell’operazione, con un decreto non circostanziato ma applicabile a chiunque e con evidenti criticità di carattere costituzionale, vista la ovvia presenza di conversazioni di carattere istituzionale nel cellulare del presidente Fontana”.