Caso camici Lombardia, in arrivo mozione di sfiducia per Fontana
Il Movimento 5 Stelle ha annunciato che presenterà una mozione di sfiducia al governatore della Lombardia Attilio Fontana, indagato per il caso camici
In seguito al caso camici in Lombardia, per cui è indagato il governatore Fontana, il Movimento 5 Stelle si prepara a presentare una mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione Lombardia. Lo ha annunciato Massimo De Rosa, capogruppo del M5S in Regione Lombardia con una nota in cui, come riporta ‘Ansa’, si legge: “Il Movimento 5 Stelle è pronto a presentare la mozione di sfiducia al presidente Fontana. Il presidente, da tempo inspiegabilmente assente, deve venire a riferire in Aula”.
De Rosa ha aggiunto: “Chiediamo alle altre forze d’opposizione di sostenere la nostra richiesta“.
Il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Lombardia ha poi dichiarato: “Basta annunci, basta dichiarazioni mezzo stampa, basta bugie, all’istituzione che rappresenta e ai cittadini Fontana deve rendere conto”.
E poi: “Dalle mascherine pannolino ai test sierologici, senza dimenticare l’ospedale in fiera, fino al caso camici per il quale è indagato, sono tante le risposte che il governatore deve ai lombardi. A cominciare dal motivo per il quale l’assessore Gallera sia ancora al suo posto”.
Ancora il pentastellato: “Le persone il cui fallimento oggi è diventato cronaca e materiale da procura, non possono essere le stesse che dovranno guidare la ripartenza della nostra regione, gestire le risorse che arriveranno grazie al recovery fund e garantire la nostra salute in vista del prossimo autunno”.
La chiosa finale di De Rosa: “Serve un atto politico coraggioso per la storia che stiamo andando a costruire. Siamo pronti a chiedere la sfiducia del presidente Fontana e chiediamo alle altre forze d’opposizione di sostenere la nostra richiesta”.
Caso camici in Lombardia: la difesa di Fontana
Attilio Fontana si è difeso su ‘Facebook’ dopo l’esplosione del caso camici in Lombardia. Queste le sue parole: “Nelle dichiarazioni richieste dalle norme sulla trasparenza sono riportati nel dettaglio i miei patrimoni, non vi è nulla di nascosto e non vi è nulla su cui basare falsi scoop mediatici”.
Poi, a ‘La Stampa’, il governatore della Lombardia ha detto: “Questa storia è pazzesca. Ma qual è il reato? Di solito le persone finiscono indagate perché prendono dei soldi illecitamente. Io invece rischio di passare alla storia come il primo politico che viene indagato perché i soldi ha cercato di versarli”.
Ancora Fontana: “Certo, quando è saltata fuori questa storia e ho visto che mio cognato faceva questa donazione, ho voluto partecipare anch’io. Fare anch’io una donazione. Mi sembrava il dovere di ogni lombardo”.
Il presidente della Regione Lombardia ha anche affermato: “L’unico reato che vedo veramente è una palese violazione del segreto istruttorio e per questo probabilmente mi rivolgerò ai magistrati di Brescia”.
Fontana ha ribadito che “della fornitura non sapevo niente. L’ho saputo solo quando mio cognato ha deciso di fare la donazione”.
Per il governatore “ormai in questo Paese la democrazia per alcuni è stata sospesa. Anzi, non esiste più. Le regole ormai sono saltate”.