Caso Aspi, l'ultimatum del premier Conte. Cdm notturno

È iniziato nella tarda serata di martedì a Palazzo Chigi il Consiglio dei Ministri che, dopo mesi di rinvii, dovrà prendere una decisione definitiva sulla revoca della concessione autostradale ad Aspi. Secondo quanto riferito da ‘Ansa’, il premier Giuseppe Conte porterà in Cdm la sua linea su Autostrade: o Aspi accetta entro la serata le condizioni che il governo le ha già sottoposto oppure ci sarà la revoca.

Il presidente del Consiglio, stando a quanto appreso da ‘Ansa’, è determinato nel tenere questa linea.

“Non si può più tergiversare“, è il suo ragionamento riportato dall’agenzia di stampa.

Secondo quanto riferito da fonti di governo e riportato da ‘Ansa’, sarebbe attesa in Consiglio dei Ministri una nuova proposta di Aspi, che non sarebbe stata ancora illustrata ai ministri.

Fonti di maggioranza hanno spiegato che l’ipotesi di mediazione a cui il governo e la holding dei Benetton avrebbero lavorato nelle ore precedenti al Consiglio dei Ministri sarebbe l’ingresso di Cassa Depositi e Prestiti in Autostrade e l’uscita, diluita nel tempo, di Atlantia da Aspi.

Secondo questo schema l’uscita di Atlantia sarebbe da completare in un tot di tempo che andrebbe dai 6 mesi a un anno. Tra i nodi legati allo schema di accordo, ha spiegato una fonte di governo, ci sarebbe il range temporale dell’uscita di Atlantia.

Secondo lo schema di accordo riportato da ‘Ansa’, contemporaneamente all’ingresso di Cassa Depositi e Prestiti e al passaggio come socio di minoranza di Atlantia, Aspi verrebbe quotata in Borsa. Ciò darebbe la possibilità ai singoli azionisti di valutare se ridurre ulteriormente la loro partecipazione.

Nell’ipotesi resterebbe aperto il nodo della manleva (a fronte dei danni civili che potrebbero essere chiesti da terzi in seguito del crollo del Ponte Morandi), mentre sul risarcimento danni per le vittime della tragedia dell’agosto del 2018, da parte di Atlantia, non ci sarebbe stata una ferma opposizione.

Fonte foto: Ansa