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Caso Arata, la confessione dell'imprenditore Vito Nicastri

L'imprenditore Vito Nicastri ha parlato di una mazzetta da 500 mila euro per una pratica alla Regione

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Novità nell’inchiesta che coinvolge Francesco Paolo Arata, l’ex consulente per l’energia del ministro Matteo Salvini, sulle presunte mazzette alla Regione siciliana. Da due settimane l’imprenditore Vito Nicastri, considerato il “re” dell’eolico e vicino ai clan, sta parlando con i magistrati della procura di Palermo ai quali avrebbe rivelato mazzette da 500mila euro per una pratica in Regione.

Questa notte sono stati arrestati un burocrate della Regione siciliana, Giacomo Causarano, accusato di aver favorito gli affari di Arata e di Nicastri, e l’imprenditore Antonello Barbieri, ex socio del re dell’eolico.

Come riporta La Repubblica, Causano è accusato di corruzione perché avrebbe aggiustato e orientato alcune pratiche per favorire gli interessi di Arata e Nicastri in cambio di una mazzetta da 500 mila euro, da dividere con il collega Alberto Tinnirello, ai domiciliari dal 12 giugno.

Nicastri avrebbe rivelato che 100 mila euro erano stati già corrisposti e che il resto sarebbe arrivato al momento della firma per il via libera degli impianti di biometano a Francofonte, in provincia di Siracusa, e Calatafimi, in provincia di Trapani.

Intestazione fittizia, autoriciclaggio e corruzione sono invece le accuse che hanno portato all’arresto di Antonello Barbieri.

Arata Fonte foto: Ansa
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