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Caso Almasri e Meloni indagata, dal viaggio a Londra all'arresto e rilascio in Italia: le tappe della vicenda

Le tappe del caso Almasri: dal viaggio del generale libico a Londra al rimpatrio con volo di Stato. Perché Giorgia Meloni è indagata

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Il caso Almasri continuerà a tenere banco ancora a lungo, dal momento che Giorgia Meloni è indagata insieme ad altri importanti membri del governo. La premier, tuttavia, si dice fiduciosa che lo strascico giudiziario si risolverà per il meglio, ed esibisce sondaggi che premiano la maggioranza di governo. Ricostruiamo le tappe della storia, dal suo inizio.

Chi è Almasri

Il generale Osama Najeem Almasri è un uomo forte del governo di Tripoli: è a capo di due milizie libiche affiliate all’autorità centrale, ovvero la Polizia giudiziaria e la Rada, la forza di reazione rapida.

La Corte penale internazionale l’ha accusato di crimini di guerra commessi durante la guerra civile scoppiata nel 2011, ma anche per fatti più recenti: in qualità di capomilizia avrebbe ucciso e fatto assassinare detenuti. E poi ci sono le accuse di torture su prigionieri e stupri su vittime dai 5 anni in su.

caso almasri meloni indagataFonte foto: ANSA

Caso Almasri: cosa è successo

Il 6 gennaio, Almasri ha iniziato il suo viaggio per l’Europa volando da Tripoli a Londra, con scalo all’aeroporto di Roma-Fiumicino.

Il 13 gennaio si è trasferito da Londra a Bruxelles in treno ed è poi passato in Germania, viaggiando in macchina. In Germania è stato fermato per un controllo di routine, ma ha ripreso subito il suo cammino.

Il 18 gennaio la Corte penale internazionale ha spiccato un mandato d’arresto per crimini di guerra e contro l’umanità commessi nella prigione di Mitiga. In quel carcere sarebbero state uccise 34 persone e un bambino sarebbe stato violentato.

Il 19 gennaio Almasri era a Torino per assistere alla partita Juventus-Milan. Qui il generale libico è stato fermato e messo in carcere dalla polizia italiana.

Il 21 gennaio Almasri è stato rilasciato su disposizione della Corte d’Appello per via di un errore procedurale. Il governo italiano l’ha immediatamente rimpatriato in Libia su un volo di Stato.

Il 28 gennaio la premier Meloni ha pubblicato un video sui social per annunciare di avere ricevuto un avviso di garanzia: “Il procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi, lo stesso del fallimentare processo a Matteo Salvini per sequestro di persona, mi ha appena inviato un avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del cittadino Almasri”, ha esordito la premier. Con lei sono indagati anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. La denuncia è arrivata dall’avvocato Luigi Li Gotti.

Il 29 gennaio la scelta di nominare Giulia Bongiorno, avvocata e parlamentare leghista, come legale unico. Bongiorno ha difeso Matteo Salvini nel caso Open Arms.

Politica divisa sul caso Almasri

Intanto la politica si è divisa: da una parte le opposizioni accusano il governo di avere riportato in patria, a bordo di un volo di Stato, un uomo sospettato di crimini gravissimi. Dall’altra parte i membri del governo ribadiscono di aver tutelato l’interesse nazionale espellendo un soggetto pericoloso.

Dal governo non è arrivata nessuna conferma in merito a quella presunta ragion di Stato che, nel rispetto di accordi con la Libia, avrebbe costretto l’Italia a cedere alle pressioni di Tripoli per non scatenare un’ennesima ondata migratoria. In molti, fra politici ed esponenti dei media, chiedono di conoscere i dettagli dei patti stipulati con la Libia.

caso almasri meloni indagata Fonte foto: Fawaselmedia.com / ANSA
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