Casi di febbre dengue in Italia: via alla disinfestazione, stop al consumo di frutta e verdura per 14 giorni
Allarme per i casi di febbre dengue rilevati in tre città italiane, dove è stata disposta la disinfestazione delle aree in cui vivono i positivi
Ci sono nuovi casi di febbre dengue in diverse zone d’Italia. Per cui sono state emesse apposite ordinanze da parte dei primi cittadini delle città in cui sono state riscontrate le positività al virus, che è trasmesso dalle zanzare infette.
- Due casi di febbre dengue in Toscana: uno nel centro storico di Lucca
- Un caso di febbre dengue a Pontasserchio di San Giuliano Terme (Pisa)
- Primo caso di febbre dengue in provincia di Rimini a Santarcangelo
- Perché non bisogna consumare frutta e verdura dopo la disinfestazione
Due casi di febbre dengue in Toscana: uno nel centro storico di Lucca
Uno dei casi di febbre dengue rilevati in Italia è quello del centro storico di Lucca. Il paziente avrebbe contratto il virus durante un viaggio in un Paese tropicale.
Il sindaco Mario Pardini ha emesso un’apposita ordinanza di disinfestazione del centro storico della cittadina, in un raggio di 100 metri dalla Cattedrale, attraverso insetticidi che hanno effetto sia sugli insetti adulti che sulle larve.
Le operazioni sono avvenute sia sul suolo pubblico che nelle proprietà private, con ispezioni porta a porta, per eliminare gli eventuali focolai larvali peridomestici.
Un caso di febbre dengue a Pontasserchio di San Giuliano Terme (Pisa)
Quello di Lucca è il secondo caso in Toscana nel giro di pochi giorni dopo quelli di San Giuliano Terme, in provincia di Pisa.
Il paziente, ospite in un’abitazione della frazione di Pontasserchio, avrebbe contratto il virus all’estero.
Anche in questo caso il primo cittadino Sergio Di Maio ha firmato un’ordinanza urgente per gli interventi di disinfestazione e prevenzione nel Comune.
Primo caso di febbre dengue in provincia di Rimini a Santarcangelo
L’ultimo caso di febbre dengue rilevato in Italia è quello di Santarcangelo, in provincia di Rimini. Il virus è stato rilevato in una persona proveniente dal Sud America.
La sindaca Alice Parma ha disposto, come da direttive regionali e nazionali, la disinfestazione in un raggio di 100 metri.
La zanzara tigre, principale vettore del virus dengue.
Perché non bisogna consumare frutta e verdura dopo la disinfestazione
Nessuno dei casi di febbre dengue rilevati finora in Italia avrebbe dato origine a casi secondari. Anche grazie al veloce intervento delle autorità competenti.
La popolazione delle aree sottoposte a disinfestazione è invitata a tenere chiuse le porte e le finestre durante il trattamento anti larve e a non utilizzare impianti di ricambio dell’aria.
Inoltre è bene tenere al chiuso gli animali domestici e coprire con teli di plastica cucce e ciotole.
L’avviso più importante è però quello che riguardala frutta ela verdura irrorate con gli insetticidi, la cui buccia non deve essere consumata per le prossime due settimane.
Gli ortaggi devono essere lavati abbondantemente e sbucciati prima dell’uso, procedendo con l’uso di guanti lavabili o monouso.
FAQ
La febbre dengue è una malattia causata dall'omonimo virus che viene trasmesso dalle zanzare, principalmente la zanzara della febbre gialla e la zanzara tigre.
Dopo 5 o 6 giorni dalla puntura di zanzara, il virus dengue causa febbre con temperature anche molto alte, mal di testa, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e articolari, nausea e vomito, irritazioni cutanee.