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Controllore chiede il biglietto sul treno per Udine: aggredita a calci da un passeggero poi arrestato

Una capotreno è stata aggredita su un convoglio per Udine da un passeggero a cui aveva chiesto il biglietto

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Aggredita sul treno mentre controllava i biglietti. Sul convoglio per Udine una capotreno è stata presa a calci da un passeggero poi arrestato. La prognosi è di 10 giorni, i sindacati lanciano l’allarme sicurezza.

L’aggressione sul treno per Udine

Durante la serata di lunedì 4 settembre una capotreno che stava controllando i biglietti su un convoglio tra Cormons, in provincia di Gorizia, e Udine, è stata aggredita.

Uno degli occcupanti del treno, alla richiesta del documento di viaggio, ha reagito in modo violento, sferrando prima un pugno evitato con prontezza dalla donna, e poi riuscendo a colpirla con un forte calcio al fianco.

Udine treno capotrenoFonte foto: Tuttocittà
Il comune di Cormons da dove è partito il treno

La capotreno è stata ricoverata in ospedale per accertamenti con una prognosi di 10 giorni. L’uomo che l’ha aggredita è stato bloccato dall’arrivo delle forze dell’ordine che lo hanno arrestato.

L’allarme dei sindacati per la sicurezza dei dipendenti

Le sigle sindacali dei lavoratori dei treni del Friuli Veneiza Giulia, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Fat Ferrovie e Orsa, hanno firmato un comunicato riguardo l’accaduto che parla di un’emergenza sicurezza.

“La capotreno stava svolgendo il suo lavoro controllando i biglietti, quando è stata vittima dell’aggressione […]. È inaccettabile che il personale ferroviario debba affrontare tali minacce e pericoli mentre svolge il proprio lavoro” si legge nella nota dei sindacati.

Riteniamo fondamentale e urgente la convocazione di un incontro immediato e la creazione di un tavolo permanente di dialogo che coinvolga la prefettura, Trenitalia e le istituzioni competenti” hanno concluso i rappresentanti.

La situazione sicurezza sui treni e nelle stazioni

Nonostante il comunicato dei sindacati, secondo i dati della polizia ferroviaria la sicurezza sui treni italiani sta aumentando. Anche se i dati del 2022 sono in aumento rispetto al 2021, si tratta di un’anomalia dovuta alle limitazioni dei trasporti in pandemia.

Se si paragonano i dati dello scorso anno con quelli del 2019, l’ultimo prima che i viaggiatori sui treni cominciassero a calare a causa del Covid-19, si nota un netto miglioramento.

Dai 68 arrestati di quattro anni fa si è passati agli 11 dell’anno scorso, da 783 persone indagate a sole 59. Anche i sequestri di droga sono diminuiti, passando da prima a dopo la pandemia da 10 chili a soli 300 grammi.

polizia-ferroviaria-milano-centrale Fonte foto: 123RF
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