Caos vaccini in Lombardia, svolta con Poste Italiane: cosa cambia
Poste Italiane subentra ad Aria Spa per la gestione delle prenotazioni per il vaccino anti Covid, come avviene già in altre regioni italiane
Dopo il caos vaccini avvenuto in Lombardia, con la società regionale Aria Spa che non ha chiamato nei centri vaccinali le persone che avevano prenotato la somministrazione del siero, a prendere le redini è ora Poste Italiane. La piattaforma per le prenotazioni è già utilizzata in altre parti d’Italia, e finora non ha creato intoppi. Ad averla adottata sono infatti l’Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, le Marche e la Sicilia, dove è già operativa. Insieme alla Lombardia anche altre regioni potrebbero iniziare a usarla nelle prossime settimane.
Caos vaccini in Lombardia, svolta con Poste Italiane: come funziona la nuova piattaforma
Per utilizzare il servizio messo a disposizione da Poste Italiane, è possibile iscriversi direttamente online nel registro di chi ha diritto all’incoulazione del vaccino anti Covid. L’unico documento necessario per la registrazione è la tessera sanitaria. Chi è impossibilitato a farlo può invece chiamare il call center al numero verde 800 009 966 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18.
È possibile effettuare la prenotazione anche attraverso gli sportelli Atm Postamat, ovvero i bancomat che si trovano all’esterno degli uffici postali, inserendo la propria tessera sanitaria e seguendo le istruzioni che appaiono sullo schermo. Chi non può uscire di casa può invece chiedere l’intervento di un postino, che, tramite i nuovi palmari aggiornati dell’azienda, potrà aiutare chi ha bisogno di essere guidato nell’operazione.
La piattaforma di Poste Italiane, che sostituisce quella di Aria Spa, registra anche la somministrazione e inserisce automaticamente nell’anagrafe vaccinale nazionale il nominativo, in vista di un possibile patentino o di un passaporto vaccinale. Le certificazioni potrebbero presto essere rilasciate in tutta Italia per permettere la libera circolazione a l’accesso a servizi come palestre e piscine o cinema, teatri e musei.
Caos vaccini in Lombardia, svolta con Poste Italiane: chi ha diritto alla somministrazione
In Lombardia possono vaccinarsi gli over 80, compresi i nati nel 1941, chi ha un’età compresa tra i 60 e i 79 anni e risiede in comuni ad alto rischio, e il personale scolastico docente e non, compresi supplenti e dirigenti scolastici, di scuole statali e paritarie, dell’infanzia e dei servizi educativi. I comuni ad alto rischio sono situati in provincia di Brescia e Cremona, e sono Capriolo, Iseo, Palazzolo sull’Oglio, Paratico, Pontoglio, Roccafranca, Rudiano, Urago d’Ogli e Soncino.