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M5s, altro video fiume di Grillo e altra replica di Conte: "Falsità"

Con la risposta di Giuseppe Conte al post di Grillo si fa sempre più concreta la nascita di un nuovo partito dell'ex premier

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

La rottura sembra definitiva e Giuseppe Conte è sempre più verso la creazione di un nuovo partito tutto suo. Dopo la sconfessione ufficiale di Beppe Grillo con un post sul blog, intercettato dalle telecamere del Corriere, l’ex premier ha decretato lo strappo senza mezzi termini dal fondatore, da lui definito “padre padrone della sua creatura“.

Caos M5s, Conte pensa al suo partito: le parole dell’ex premier

Questa svolta autarchica credo sia una mortificazione per un’intera comunità, che io ho conosciuto bene e ho apprezzato, di ragazze e ragazzi, persone adulte, che hanno creduto in certi ideali” ha detto Conte ai giornalisti uscendo da casa, specificando anche come non si tratti di una delusione solo per lui ma di una “mortificazione per tutti loro”.

Tra lo stupore e la rabbia all’interno dei gruppi parlamentari del M5s, si fa sempre più concreta la spinta per la nascita di un nuovo partito, sulla base della carta dei valori e dello statuto dai quali ha origine il muro contro muro. Una nuova formazione politica che potrebbe nascere direttamente dentro l’emiciclo, come successo per Italia Viva con il Pd.

Secondo l’Adnkronos, l’ex premier potrebbe parlare nel pomeriggio per svelare le sue intenzioni.

L’ipotesi è auspicata da senatori e deputati che vedono in questa separazione l’occasione di ricandidarsi, superando la regola del secondo mandato, dogma difeso da Beppe Grillo e dai suoi seguaci.

In questo nuovo progetto Conte avrebbe dalla sua, inoltre, nomi di peso come il ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli, il presidente dei senatori Ettore Licheri, il ministro dei Rapporti, il Parlamento Federico D’Incà, l’ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Tutti fedelissimi dell’ex presidente del Consiglio.

Caos M5s, Conte pensa al suo partito: la reazione di Crimi

Intanto su Facebook, l’attuale reggente Vito Crimi prende le distanze dalla proposta del fondatore di tornare a votare su Rousseau il Comitato direttivo e mette in dubbio la sua permanenza nel Movimento.

“Beppe Grillo ha indetto la votazione del comitato direttivo impedendo una discussione e una valutazione della proposta di riorganizzazione e di rilancio del MoVimento 5 Stelle alla quale Giuseppe Conte ha lavorato negli ultimi mesi, su richiesta dello stesso Beppe.”

“Pur rientrando fra le sue facoltà indire la votazione, non concordo con la sua decisione – ha scritto Crimi – Il voto, tuttavia, non potrà avvenire sulla piattaforma Rousseau, poiché questa è inibita al trattamento dei dati degli iscritti al MoVimento. Inoltre, consentire ciò violerebbe quanto disposto dal Garante della Privacy”.

“Gli avvenimenti di questi giorni, in particolare delle ultime ore, mi inducono ad una profonda riflessione sul mio ruolo nel Comitato di Garanzia e sulla mia permanenza nel MoVimento – conclude infatti Crimi. Manterrò le mie funzioni per il tempo utile a consentire gli adempimenti necessari allo svolgimento delle prossime consultazioni”.

Grillo, altro video in risposta a Conte: “Non sono padre padrone ma papà del M5s”

Nella giornata odierna Beppe Grillo ha pubblicato un nuovo video sul suo blog. Toni meno accentuati rispetto ad altre volte: “Io ho reagito come dovevo, col mio cuore, la mia anima e la mia intelligenza. Non da padre padrone ma da papà, ho fatto cose straordinarie ricordo a chi oggi mi sta disprezzando”. E invita a restare uniti: “Se qualcuno farà una scelta diversa la farà in coscienza”.

“Brevemente, vorrei spiegarvi perché le dichiarazioni fanno anche male – spiega con fare pacato il fondatore del Movimento -. Ci siamo visti insieme al Forum e abbiamo dato incarico a Conte, avevamo bisogno di lui: noi siamo un movimento, era giusto individuare una persona che lo cambiasse era concordato. Del resto questo è un Movimento che permette a un prof di diventare presidente del Consiglio, questo lo abbiamo fatto noi”.

“Prenditi lo statuto, i nostri avvocati, vedi se ti va bene, fai tu, se c’è qualcosa che non ti va cambialo – continua Grillo in riferimento a ciò che avrebbe detto a Conte -. Da quella volta non l’ho più sentito, a maggio inizio a sentire il peso di questa situazione. Gli dico: ‘Se non ti fidi di me fallo vedere ai parlamentari, fallo vedere a qualcuno, sono rimasto anche in imbarazzo, unico depositario di qualche sprazzo” dello statuto”.

E ancora: “Poi è arrivata al famosa bozza, al centro c’era lui, agli stati generali gli iscritti avevano chiesto una distribuzione dei poteri, perché se fai tutto da solo, ti fai male da solo. Se nomini questo e quello… Io ho solo chiesto di avere la mia garanzia di avere le condizioni del garante nello statuto originario, dammi la possibilità di essere il visionario, il custode dei valori, che significa non entrare nella dinamica delle scelte politiche, tue che sei un uomo straordinario, ma lasciami vedere un attimo, lasciamo fare. Ma non sentivo dall’altra parte mai nulla, ho pensato ‘c’è qualcosa di strano'”.

Grillo, dopo aver preso in mano lo statuto si è così espresso: “Gli ho detto non mi va bene questo, me lo rimandava, poi ho detto vedilo con i parlamentari. Sono andato dai parlamentari  e ho visto paura, come una paura latente, non gli abbracci, il bene, il clima del movimento. Ho fatto qualche battuta, lui si è offeso… effetti collaterali, forse è la mia disgrazia”.

“Lui il giorno dopo mi fa una telefonata tempestosa, ‘io non ti rispondo più’, dice”. Grillo quindi afferma di aver provato a imbastire una trattativa: “Io rinuncio a questo, tu a quello… Lui mi ha detto, non ti rispondo” e lo ha fatto “in conferenza stampa, l’avete vista, è successo quel che successo. Lui si è staccato”.

Il fondatore del M5s sostiene di non aver “mai visto il codice etico, la transizione mai citata nello statuto. Ho reagito come dovevo”, sottolinea per poi ricordare a chi “mi sta disprezzando, di aver attraversato a nuoto il ponte di Messina, di aver girato l’Italia in camper: sono cose che ho nel cuore. Il Movimento cambia, forse doveva cambiare con lui o forse non è Conte la persona più adatta. Vi abbraccio tutti, stiamo uniti e se qualcuno farà una scelta diversa la farà in tutta coscienza”.

Conte controreplica a Grillo

“Io ho sempre rispettato e continuerò a rispettare Beppe Grillo, gli chiedo solo di non dire falsità sul mio conto e sul mio operato”. Così l’ex premier Giuseppe Conte, come riferisce l’AdnKronos, dopo il video del comico.

“Io e Grillo – ha continuato – abbiamo una fittissima corrispondenza documentale, se lui mi autorizza sono disposto a pubblicarla perché agisco sempre in trasparenza. Grillo ha chiesto più che una diarchia politica”.

“Quando viene chiesta la rappresentanza internazionale, il coordinamento della comunicazione, quando viene chiesto di condividere tutte le scelte degli organi politici – vicepresidenti, componenti dei comitati – quando finanche viene chiesto di concordare e autorizzare addirittura i contratti allo staff di segreteria io credo che sia più che una diarchia ed è umiliante”.

“Quindi lo statuto non è secentesco, è medievale da questo punto di vista”, spiega Conte che continua: “Se resto in campo? Sicuramente c’è tanto sostegno dai cittadini, abbiamo fatto un progetto politico, ho lavorato 4 mesi a questo progetto e non vedevo l’ora di condividerlo… Questo progetto politico evidentemente non lo voglio tenere nel cassetto, perché non può essere la contrarietà di una singola persona a fermare questa proposta politica che ritengo ambiziosa e utile anche per il Paese”.

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Movimento 5 Stelle, i parlamentari che hanno lasciato il partito Fonte foto: ANSA
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