Canto lirico italiano patrimonio Unesco dell'umanità: il riconoscimento alla vigilia della Prima della Scala
Il canto lirico italiano è ufficialmente riconosciuto come patrimonio immateriale dell'umanità UNESCO. I dettagli della nomina prestigiosa
Il canto lirico italiano ha finalmente raggiunto il suo apice con l’iscrizione ufficiale nella lista del patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO. L’entusiasmante annuncio è giunto durante la 18ª sessione dell’Intergovernmental Committee for the Safeguarding of the Intangible Cultural Heritage in corso nel Botswana. Questa acclamata designazione, un vero trionfo per il nostro Paese, è il risultato di un imponente sforzo collettivo che ha coinvolto le principali istituzioni e personalità del mondo lirico italiano.
- Il canto lirico italiano patrimonio dell'umanità Unesco
- Le reazioni
- Tutino: "Un fatto importantissimo"
Il canto lirico italiano patrimonio dell’umanità Unesco
Il canto lirico italiano riceve così la meritata affermazione agli occhi del mondo, diventando la 16esima menzione per il nostro Paese nella lista delle realtà culturali che costituiscono l’identità di un popolo. Il riconoscimento arriva esattamente alla vigilia della Prima della Scala di Milano, che il 7 dicembre vedrà in scena il ‘Don Carlo’ di Giuseppe Verdi.
Una nomina a dir poco prestigiosa, che è il frutto di un lungo iter. Accanto all’impegno diretto del Ministero dei Beni Culturali, il lavoro di importanti entità come l’Assolirica, la Fondazione Rossini di Pesaro, l’Istituto di Studi Verdiani, il Centro Studi Pucciniani, la Fondazione Cini, l’Archivio Ricordi, oltre a numerosi professionisti del settore.
Il canto lirico entra nella lista dei 16 elementi identitaria del popolo italiano
Le reazioni
Gianmarco Mazzi, sottosegretario al Ministero della Cultura, ha commentato con orgoglio questo successo straordinario: “È una notizia che ci riempie d’orgoglio. Un successo straordinario per la comunità dell’Opera, cui stiamo dedicando grandi energie.”
“Abbiamo bisogno di unire le forze per questa forma d’arte, pilastro della nostra cultura, che più di tutte parla italiano” ha aggiunto Mazzi. “Il riconoscimento Unesco, alla vigilia della prima della Scala, è occasione di festa per tutto il mondo della lirica”.
Tutino: “Un fatto importantissimo”
Marco Tutino, compositore e capofila del Comitato che ha guidato la candidatura sin dal 2020, esulta per il raggiungimento di un traguardo che considera cruciale per il mondo della lirica: “Finalmente! Far parte del patrimonio dell’umanità è per il nostro canto un fatto importantissimo. Un punto fermo che spero avrà conseguenze pratiche per il mondo della lirica, anche dal punto di vista di un maggior sostegno politico e istituzionale.”
“Il nostro cantare è un tratto identitario, diverso dagli altri” sottolinea Tutino. “Nasce da una lingua dolce, piena di vocali, che permette ampie frasi melodiche. Il che lo rende un’arte unica e speciale”.
Anche l’acclamato soprano Carmela Remigio, nota per il suo ruolo in “Don Giovanni” di Peter Brook, esprime la sua meraviglia e felicità per questa medaglia di riconoscimento: “Che nel patrimonio dell’umanità sia entrato qualcosa di vivo come il canto è una grande emozione. Per definizione immateriale, il canto svanisce mentre lo ascolti ma ti tocca profondamente” ha osservato Remigio.
“Tanto più che la lingua italiana ha un colore particolare, è già canto mentre la si parla. Se nel mondo è ancora un po’ conosciuta, il merito va proprio alla lirica con i suoi libretti”.