Canguro trovato morto per strada ad Arezzo: perché si trovava lì, i sospetti della sindaca
Ad Arezzo è stata trovata la carcassa di un canguro, forse investito: ma cosa ci faceva in Toscana, lontano dal suo habitat? Indagini in corso
Cosa ci fa il cadavere di un canguro su una strada provinciale di Arezzo? Se lo è chiesto anche Simona Neri, sindaca di Laterine Pergine, paesino dell’Aretino. L’animale è stato investito probabilmente da un’auto, per rimuovere la carcassa è stato chiesto l’intervento del Comune. Indagini in corso per capire come un animale estraneo a quelle zone, così lontane dal suo habitat naturale, si trovasse in Toscana.
Il post della sindaca
“Questa mattina presto sono stata avvisata da una mia concittadina che lungo la provinciale della Trove si trovava la carcassa di un canguro, probabilmente investito da un’auto durante la notte, ed è stato chiesto l’intervento del Comune per ritirarne il corpo. Da tempo circolavano segnalazioni della presenza di questo particolare animale, ma non nel nostro Comune, credo che sia arrivato qui dopo lunghe peregrinazioni“, recita il post di Simona Neri, sindaca di Laterina Pergine, in provincia di Arezzo.
La prima cittadina si è definita “scioccata, dispiaciuta e amareggiata” perché “questa creatura si è trovata a vivere in un ambiente morfologicamente e climaticamente estraneo, totalmente isolata, senza un branco di riferimento, senza misure protettive adeguate per la sua detenzione in cattività: quello di stanotte (il ritrovamento è avvenuto domenica 19 giugno), purtroppo, è stato un epilogo tragico ma fin troppo scontato“.
Indagini in corso
A segnalare la presenza della carcassa del canguro ci hanno pensato alcuni automobilisti della zona.
Subito dopo sono intervenuti i carabinieri, i forestali e i veterinari dell’Asl: questi ultimi hanno specificato che dovrebbe trattarsi di un esemplare di wallaby, marsupiale simile al canguro, ma di dimensioni più piccole.
L’ipotesi della detenzione illegale
L’ipotesi è che l’animale sia fuggito dalla proprietà di un privato che lo deteneva illegalmente.
Ma il dipartimento di Veterinaria dell’Asl aggiunge un elemento in più.
Un base a segnalazioni giunte nell’ultimo anno, ritiene possibile che ci sia una famiglia di questa specie nel comune di Lucignano: introdotti da qualche privato, questi animali, dopo essere scappati (o dopo essere stati abbandonato) avrebbero provato a stabilirsi in un habitat a loro estraneo.