Campagna Venere influencer da 9 milioni di euro, video promozionale girato in Slovenia: nuova polemica
La scena dei giovani che brindano in cantina sarebbe stata girata in Slovenia, con un vino non italiano. La segnalazione di un registra triestino
La campagna promossa dal ministero del Turismo e dall’Enit per promuovere le bellezze italiane continua a suscitare polemiche. Dopo quelle per la scelta di “trasformare” la Venere di Botticelli in una influencer, ecco che nello spot “Open to meraviglia” emerge un altro dettaglio che ha scatenato i social. La scena in cui un gruppo di amici brinda è stata girata in una cantina della Slovenia.
- Polemiche sulla scena della cantina girata in Slovenia
- Clip girata da un regista olandese in Slovenia
- Open to meraviglia, è polemica tra i partiti
- La replica della ministra del Turismo Daniela Santanché
Polemiche sulla scena della cantina girata in Slovenia
La segnalazione è arrivata da un regista triestino, Massimiliano Milic, della Terroir Films. Milic, che ha riconosciuto la location del video, ha scritto un post su Facebook segnalando l’accaduto. Un post ripreso e rilanciato dalla giornalista Selvaggia Lucarelli sul Fatto Quotidiano.
Ma c’è di più, perché sempre come segnalato dal regista, il video sarebbe stato scaricato da un archivio stock (per l’esattezza Artgrid). Lo stesso Milic, infine, segnala che neanche il vino presente nel video è italiano, ma proviene dalla cantina Cotar.
Clip girata da un regista olandese in Slovenia
Come se non bastassero le polemiche per la scelta del soggetto della campagna, ecco che alcuni secondi dello spot promozionale fanno nascere una nuova accesa polemica.
Una campagna che, come riportato da diversi organi di stampa, è costata 9 milioni di euro. E questo proposito sempre il regista triestino Massimiliano Milic sottolinea come l’abbonamento annuale usato per scaricare le immagini della cantina slovena costi appena 600 euro. A girare la clip sarebbe stato il regista olandese Hans Peter Scheep.
Open to meraviglia, è polemica tra i partiti
Subito dopo la pubblicazione della campagna Chiara Ferragni, la più nota influencer italiana, aveva fatto notare una certa somiglianza tra la Venere di Botticelli “trasformata” in influencer che mangia una pizza e una sua immagine del 2020. Sulla vicenda sono intervenuti anche Angelo Bonelli e Eleonora Evi, co-portavoce di Europa verde e deputati di Alleanza verdi e sinistra.
“La campagna promossa dal ministero del Turismo guidato da Daniela Santanchè non solo sta facendo discutere per il concept di dubbio gusto, ma anche per la qualità del prodotto. Una campagna costata 9 milioni di euro, soldi dei cittadini italiani che si vedranno rappresentanti all’estero in maniera stereotipata e con un design tutto tranne che allettante”, scrivono su Facebook Bonelli ed Evi.
La replica della ministra del Turismo Daniela Santanché
Prendendo spunto dalle immagini stock usate per il video e per alcune pose della Venere di Botticelli, Bonelli ed Evi commentano così: “È possibile che una campagna internazionale per promuovere il turismo italiano sia di così bassa qualità, come se fosse stata affidata ad uno stagista qualsiasi e non ad una agenzia rinomata? Più che ‘Open to meraviglia’ questo ministero del Turismo ci sembra #OpenToSpreco dei soldi dei cittadini”.
Senza entrare nel merito delle polemiche, Daniela Santanché, ministra del Turismo, replica in questo modo: “Riguardo ai meme che circolano in rete mi sono fatta una risata. Ho scelto consapevolmente la Venere di Botticelli, un’icona conosciuta in tutto il mondo e simbolo della nostra italianità. È evidente che non la potevamo proporre nella campagna così com’è dipinta, perché uno degli obiettivi di questa campagna internazionale è quello di avvicinare i giovani, abbiamo quindi utilizzato strumenti e linguaggi a loro vicini”.