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Calenda e Acerbo: rissa social su Twitter con tanto di invito a vedersi in strada per regolare i conti

Il comunista Maurizio Acerbo attacca Carlo Calenda su Twitter: "Andresti menato". Immediata la risposta del leader di Azione: "Provaci, ti aspetto sotto casa"

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Parole pesanti su Twitter tra Carlo Calenda e Maurizio Acerbo, con tanto di invito finale a incontrarsi faccia a faccia per regolare i conti in un vero e proprio duello. O in una rissa di strada, per essere più precisi.

Il leader di Azione e il segretario di Rifondazione Comunista se ne sono dette di tutti i colori.

Tutto ha inizio quando un tweet riporta un virgolettato di Calenda: “Le disuguaglianze al sud si combattono con l’assistenza sanitaria, e l’istruzione. Non con 900 mila forestali e il reddito di cittadinanza”.

Meno assistenzialismo e più investimento su diritti fondamentali, dunque.

La provocazione di Maurizio Acerbo

Maurizio Acerbo non ci sta e con un tweet delle 17.45 dice la sua: “Francamente chi diffonde bufale del genere merita di essere menato per la strada”.

La replica di Carlo Calenda

Letta la provocazione di Acerbo, il carattere di Calenda, notoriamente pirotecnico e incline alla polemica, si infiamma e alle 20:53 il leader di Azione lancia la sua sfida molto poco social e molto orientata allo scontro nel mondo reale:

“Fasciocomunista provaci. Non mi sono mai fatto spaventare dalle minacce. Corso Vittorio Emanuele II, 21. Chiama per appuntamento. Istruzione e sanità sono i pilastri del welfare state. È che oramai avete dimenticato anche le basi”.

La retromarcia di Maurizio Acerbo

Dalla politica a Fight club. Con un altro tweet del giorno seguente Maurizio Acerbo cerca di invertire la rotta e di riportare lo scontro su un piano dialettico.

“Non mi sottraggo alla sfida che mi ha lanciato Calenda – twitta Acerbo – però mi sembra che il luogo più adatto per un duello sia uno studio tv o una piazza così potrò smontare molte delle bufale che Calenda da troppo tempo va diffondendo ai danni dei poveri, dei lavoratori e dell’ambiente”.

E infine una postilla: “Calenda da un lato fa la vittima, dall’altro non rinuncia al suo consueto bullismo. Noi di Unione Popolare siamo pacifisti ma ci indignano i prepotenti”.

 

 

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