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Calenda conferma la fine dell'alleanza con Renzi: l'annuncio del leader di Azione sul futuro del Terzo Polo

Carlo Calenda ha chiarito quale sarà il futuro dell'alleanza tra Azione e Italia Viva di Matteo Renzi: le dichiarazioni del politico in tv

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Carlo Calenda, leader di Azione, ha confermato in televisione la fine dell’alleanza con Matteo Renzi, fondatore e numero uno di Italia Viva.

Cosa ha detto Calenda sul futuro del Terzo Polo

Intervenuto ad ‘Agorà’, Carlo Calenda, alla domanda se i gruppi parlamentari si scioglieranno, ha risposto: “Credo di sì, lo ha detto Renzi. Ormai siamo due partiti separati, non ho più voglia di mettermi a discutere con Italia Viva, faranno la loro strada e alle europee e noi faremo la nostra”.

Il leader di Azione ha poi aggiunto che la separazione dei gruppi “dipende da loro. Siccome quei gruppi sono stati eletti con un logo, con un simbolo con il mio nome, io non posso andarmene via. Lo possono fare loro, lo facessero quando gli pare”.

Carlo CalendaFonte foto: ANSA

Carlo Calenda, leader di Azione.

Il commento di Calenda sul caso della cena al Twiga

Calenda ha anche commentato la cena al Twiga di alcuni esponenti di Italia Viva: “A me non frega niente di dove vanno a cena i compagni di Renzi, mi interessa se vanno a cena con un ministro di cui si chiedono le dimissioni, così i cittadini non capiscono niente”.

Le critiche di Calenda al governo Meloni

Il leader di Azione ha detto la sua anche sul governo Meloni. Sulla tassa sugli extraprofitti, nello specifico, ha detto: “Ottiene l’effetto opposto. Se metti una tassa straordinaria hai due effetti: le banche prestano di meno quindi l’economia si ferma e gli investitori non si fidano più. Queste cose insieme non funzionano. Capisco che è popolare dire tasso le banche, ma così punisci i risparmiatori”.

A proposito dell’incontro sul salario minimo previsto a Palazzo Chigi tra Meloni e le opposizioni per la giornata di venerdì 11 agosto, Carlo Calenda ha detto: “Il mio atteggiamento sarà costruttivo. Mi aspetto che si discuta seriamente di un problema che tocca 3,5 milioni di persone che lavorano e non arrivano a fine mese. Per noi il salario minimo è un principio basilare. Sono favorevole all’abolizione del reddito di cittadinanza per chi può lavorare, ha meno di 40 anni e non ha fragilità, ma ci deve essere una retribuzione congrua”.

Il leader di Azione ha poi definito “destituita da ogni fondamento” l’affermazione di Giorgia Meloni secondo cui il salario minimo rischia di essere controproducente. E ha aggiunto: “Se c’è un contratto a 11 euro l’ora non è che rischi di abbassarlo a 9 euro”.

Calenda e Renzi Fonte foto: ANSA
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