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Cade in un pozzo profondo 16 metri mentre gioca a softair con gli amici, 35enne salvato dai vigili del fuoco

L’incidente è avvenuto in un terreno in via Boccea, a Roma, dove un gruppo di amici stava praticando softair. A quanto pare il pozzo non era segnalato

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Antonio Cardarelli

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione alla Sapienza e master in Giornalismo Digitale alla Pul di Roma, è giornalista professionista dal 2007. Ha lavorato come redattore in diversi quotidiani locali e, successivamente, ha ricoperto lo stesso ruolo per siti di informazione nazionali, per i quali ha anche seguito i canali social.

Tragedia sfiorata a Roma, dove un uomo di 35 anni ha rischiato la vita dopo essere caduto in un pozzo mentre giocava a softair con gli amici. È successo nel tardo pomeriggio di domenica 11 giugno in via Boccea. Il 35enne era impegnato in una partita di softair, un gioco che replica azioni di guerra utilizzando armi che “sparano” palline di plastica, quando è caduto in un pozzo largo un metro e trenta centimetri e profondo 16 metri. Per salvarlo è stato necessario l’intervento dei sommozzatori dei vigili del fuoco.

Quali sono le condizioni del 35enne caduto del pozzo

Una volta recuperato, il 35enne è stato portato in ospedale. Le sue condizioni, nonostante la caduta, sono sostanzialmente buone. All’interno della cavità c’era circa un metro di acqua.

Sul posto sono intervenuti anche gli uomini del nucleo Speleo Alpinistica Fluviale (SAF), che con non poche difficoltà – dovute alla larghezza del pozzo – sono riusciti a recuperare il ferito. In via Boccea, per gli accertamenti del caso, sono intervenuti anche i carabinieri e gli operatori del 118.

La caduta mentre il giocatore di softair fuggiva dai “nemici”

Secondo quanto riportato da Repubblica, il pozzo non era segnalato sulle mappe.

A quanto pare, il 35enne è finito nella cavità profonda 16 metri mentre stava cercando di evitare un attacco del gruppo nemico.

Fortunatamente le conseguenze sono state lievi, ma la profondità del pozzo e la mancata segnalazione sulle “mappe di guerra” del terreno di via Boccea avrebbero potuto portare a conseguenze più gravi.

Cos’è il softair, il gioco che simula la guerra

Il softair, chiamato in Italia anche “tiro tattico”, è una disciplina ludico-ricreativa nata in Giappone a cavallo degli anni ’80 e che ha riscosso grande successo in tutto il mondo. I giocatori utilizzano armi ad aria compressa – alimentate a gas, a molla oppure elettriche – che sparano palline di plastica per replicare scenari di battaglia realmente accaduti oppure frutto della fantasia.

I partecipanti, organizzati secondo lo schema degli eserciti, si sfidano utilizzando delle riproduzioni di armi che, nel tempo, sono diventate sempre più fedeli.

I micro pallini sparati dalle armi non sono pericolosi per l’uomo, ma per motivi di sicurezza i giocatori indossano occhiali protettivi o delle maschere integrali per la protezione del visto. Le altre protezioni, invece, sono a discrezione dei giocatori.

Fonte foto: 123RF

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