Bunker di Benito Mussolini a Roma in Villa Torlonia, riaperto il nascondiglio voluto dal Duce: non lo usò mai
Riaperto al pubblico il bunker costruito per Benito Mussolini così da proteggerlo durante i bombardamenti: ma lui non lo vide mai perché fu arrestato
Il bunker di Benito Mussolini a Roma, in Villa Torlonia, è stato riaperto al pubblico ed è visitabile da venerdì 5 aprile. A certificarlo anche il sindaco, Roberto Gualtieri, durante la cerimonia dopo i lavori di restauro.
Dove è il bunker usato da Mussolini
Il rifugio antiaereo e il bunker in cui si nascondeva Benito Mussolini durante i bombardamenti, dal luglio 1943 al maggio 1944, si trova a Roma, precisamente sotto Villa Torlonia, 6 metri sotto terra.
In quel lasso di tempo la città è stata colpita 51 volte.
Sia il rifugio sia il bunker erano stati costruiti appositamente per il Duce, che nella tenuta lungo la via Nomentana aveva stabilito la sua residenza nel 1929: in realtà, però, finirono per essere usati dai cittadini romani per difendersi dai bombardamenti.
Mussolini, infatti, non lo vide mai perché il 25 luglio 1943 fu arrestato.
La mostra all’interno del bunker
Il bunker è stato riaperto con all’interno una mostra, curata da Federica Pirani e Annapaola Agati, creata con la collaborazione dell’assessorato capitolino alla Cultura, della Soprintendenza Capitolina e l’organizzazione di Zetema.
Il nuovo percorso, come spiegato dall’Ansa, parte da un video che racconta la vita vissuta nello sfarzo di Villa Torlonia da Benito Mussolini mentre portava l’Italia in guerra.
Attraverso una ripida scala si scende nel bunker vero e proprio, lasciato spoglio da oggetti e proiezioni: è simulata un attacco aereo, attraverso la riproduzione dei suoni (sirene, aerei in avvicinamento, esplosioni, vibrazioni del terreno)
Da quanto era chiuso il bunker
Il bunker di Mussolini era stato aperto al pubblico per la prima volta nel 2006, con Walter Veltroni sindaco.
Era stato chiuso nel 2008 e riaperto nel 2014, durante la giunta guidata da Ignazio Marino, ma per poco tempo.
Dopodiché è rimasto aperto dal 2018 al 2021, quando è scaduta la gestione da parte di Roma Sotterranea, che aveva vinto il bando.
A distanza di circa tre anni, dopo lavori di restauro, il bunker diventa nuovamente accessibile.