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Bufera su parole di Rampelli: "Coppie gay spacciano bambini per figli". De Gregorio lo ferma, il Pd attacca

Fanno discutere le parole del vicepresidente della Camera sul mancato riconoscimento delle trascrizioni sul registro all'anagrafe dei figli delle coppie gay

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Scoppia la bufera per le parole del vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, sul mancato riconoscimento delle trascrizioni sul registro all’anagrafe dei figli delle coppie gay. “Se due persone dello stesso sesso chiedono il riconoscimento, e cioè l’iscrizione all’anagrafe, di un bambino che spacciano per proprio figlio significa che questa maternità surrogata l’hanno fatta fuori dai confini nazionali” ha detto ospite di In Onda su La7, rispondendo a una domanda di Concita De Gregorio.

Le parole di Rampelli

Non è che lo spacciano, il bambino è figlio loro, figlio di una madre o concepito dal seme di un uomo della coppia o figlio adottato” ha ribattuto la presentatrice fermando il vicepresidente della Camera.

La frase dell’esponente di Fratelli d’Italia ha acceso il dibattito sul tema della maternità surrogata e i diritti delle coppie omosessuali. Il tema è stato portato in piazza dalla manifestazione di ieri a Milano delle Famiglie arcobaleno, alla quale ha preso parte anche la segretaria del Pd, Elly Schlein, promettendo di portare una legge in Parlamento per la trascrizione automatica all’anagrafe dei figli delle coppie omogenitoriali.

La risposta del Pd a Rampelli

Proprio dal Partito democratico arriva la risposta alle parole di Rampelli, tramite l’eurodeputata Pd, Pina Picierno:”Una frase cattiva, non soltanto nei confronti delle coppie che scelgono di accogliere con amore un figlio, ma soprattutto nei confronti dei figli stessi, che nemmeno possono difendersi da questa violenza” ha scritto sul suo profilo Facebook.

Si spacciano per politici degni del governo del Paese – attacca l’esponente Dem – sono solo reazionari violenti”.

A commentare le parole del vicepresidente della Camera è intervenuta anche la capogruppo del Pd al Senato, Simona Malpezzi: “Nelle parole di Rampelli solo cattiveria. Nessun rispetto per gli altri, per chi la pensa diversamente da lui, per chi vive una realtà che c’è, per quanto a Rampelli possa non piacere. Un linguaggio inaccettabile nei confronti dei bambini. Questa è la destra che governa il Paese.”

La difesa della ministra Roccella

L’affermazione di Rampelli è stata ripresa e difesa anche dalla ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Eugenia Roccella, durante l’intervista da Lucia Annunziata su Rai 3, facendo scappare una parolaccia in diretta alla conduttrice.

“’Spacciare’ evoca altre cose, magari il termine non è corretto, ma la verità è quella che ha detto Rampelli” ha detto la ministra Mezz’ora in più.

“La maternità surrogata è proibita e chiamiamola col suo nome, utero in affitto, perché è un passaggio di denaro con un contratto” ha spiegato.

“Si apre un mercato della natalità, ci sono fiere internazionali. Hanno provato a farne una anche a Milano, ma c’è stato qualche timore e non è stata fatta. Può costare sui 100mila euro, una cosa per benestanti, ma alle donne arrivano dieci mila euro”, ha sostenuto Roccella.

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