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Bufera su Maria Elena Boschi per la proposta sui giornalisti nei programmi tv prima delle elezioni Europee

La proposta di Maria Elena Boschi sulla par condicio dei giornalisti in vista delle elezioni Europee scatena una bufera

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

In vista della campagna elettorale degli ultimi giorni delle elezioni Europee, previste per l’8 e 9 giugno, Maria Elena Boschi, deputata di Italia Viva, ha avanzato una proposta che ha scatenato una bufera.

In particolare, come reso noto da Il Fatto Quotidiano, la parlamentare, in un emendamento all’articolo 2 della delibera dell’Agcom che riguarda i programmi della Rai durante il periodo elettorale, ha teorizzato una sorta di par condicio per i giornalisti.

Maria Elena Boschi propone la par condicio per i giornalisti in vista delle elezioni Europee

“Qualora il format della trasmissione preveda interventi a sostegno di una tesi ai fini dell’agenda politica è necessario garantire uno spazio adeguato anche alla rappresentazione di punti di vista alternativi sugli stessi temi”. Così un passaggio dell’emendamento a firma Boschi che ha aggiunto che la proposta ha il fine di garantire “la completezza e l’imparzialità dell’informazione”.

La Boschi ha quindi proposto che le regole della par condicio applicate ai politici siano estese ai giornalisti. L’ex ministra vorrebbe anche vietare la partecipazione della stampa alle trasmissioni Rai che, secondo la sua visione, dovrebbero essere solamente ad appannaggio dei giornalisti della Tv di Stato.

Il tema è spinoso in quanto i giornalisti non fanno parte dei partiti. C’è chi ha idee più vicine a una forza, chi a un’altra, ma distinguere i professionisti del settore in “meloniani”, “pentastellati”, “forzisti” etc etc è un qualcosa che è alquanto difficile, se non impossibile, da realizzare. Non a caso l’emendamento presentato dalla Boschi ha innescato un vespaio di critiche.

Le reazioni dal mondo della politica

Il Pd, tramite il capogruppo dem in Vigilanza Stefano Grazianola, ha definito la proposta dell’ex ministra renziana “inattuabile”. “Non si può immaginare di chiedere a un giornalista a quale parte politica appartiene e cosa ha intenzione di dire in tv”, ha aggiunto Grazianola.

Anche la Fnsi (Federazione Nazionale Stampa Italiana) ha bocciato l’idea della Boschi, parlando di una cosa “surreale” perché “i giornalisti non hanno quote politiche”.

Stroncatura anche da Forza Italia. Così Alessandro Cattaneo a Un Giorno da Pecora su Rai Radio1: “La proposta Boschi mi sembra molto provocatoria, è anticostituzionale”. Dello stesso avviso il direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti: “Questa cosa limita alcuni principi costituzionali come la segretezza del voto, è una schedatura politica dei giornalisti ed è totalmente inutile”.

Le parole della presidente della Vigilanza e la controreplica di Maria Elena Boschi

Anche la presidente della Vigilanza, Barbara Floridia, ha manifestato scetticismo e perplessità sul tema: “Trovo fortemente problematica la proposta di accomunare i giornalisti ai politici e applicare la par condicio anche a loro. C’è anzitutto una difficoltà oggettiva per quanto riguarda l’applicazione in concreto di una regola del genere”.

“Ma c’è un problema molto più profondo, quello della libertà della stampa e dei giornalisti: l’art. 21 della Costituzione, subito dopo l’enunciazione del diritto alla libera manifestazione del pensiero, prevede che la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure, e ciò vale anche in campagna elettorale”, ha concluso Floridia.

“Ho proposto in commissione di vigilanza che le regole della par condicio valgano anche per i commentatori. Io penso che le regole debbano valere per tutti”, la controreplica della Boschi in Commissione di Vigilanza Rai.

Fonte foto: ANSA

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