Botulino nella zuppa di carciofi, anziana morta intossicata a Roma: la figlia in terapia intensiva
Tragedia a Roma: una donna è morta a causa di un’intossicazione da botulino derivata, presumibilmente, dal consumo di una zuppa di carciofi comprata al supermercato
Una tragedia inaspettata ha sconvolto una famiglia di Roma, dopo che una donna anziana è morta a causa di un’intossicazione da botulino derivata, presumibilmente, dal consumo di una zuppa di carciofi acquistata al banco frigo di un supermercato. La donna, dopo aver mangiato la zuppa insieme alla figlia, ha iniziato ad accusare un grave malessere, manifestando dolori addominali e sintomi che sono rapidamente peggiorati fino al decesso.
- Mangia una zuppa di carciofi, morta donna a Roma
- I dubbi sul botulino
- Le indagini dei carabinieri del Nas
Mangia una zuppa di carciofi, morta donna a Roma
Come riporta la Repubblica, l’episodio risale alla fine di settembre, quando la pensionata ha acquistato la zuppa e l’ha consumata a casa, condividendola con la figlia.
Entrambe hanno iniziato a stare male poco dopo il pasto, ma per l’anziana, portata d’urgenza all’ospedale Sant’Eugenio, l’intervento dei medici non è bastato a salvarle la vita.
La zuppa di carciofi è stata acquistata in un supermercato
La figlia, sebbene intossicata a sua volta, è riuscita a sopravvivere dopo un periodo in terapia intensiva di circa una settimana e si sta ora ristabilendo, anche se le sue condizioni rimangono precarie.
A seguito della denuncia presentata dal compagno della figlia, il pubblico ministero Fabio Santoni ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, e l’inchiesta è stata affidata ai carabinieri del Nas, incaricati di indagare sulle cause esatte della contaminazione.
La segnalazione è giunta alle autorità con un certo ritardo, poiché i familiari, inizialmente concentrati sulle condizioni di salute della figlia, non hanno sporto denuncia subito.
I dubbi sul botulino
Le domande sull’accaduto sono molte: gli investigatori stanno cercando di stabilire se il batterio del botulino fosse già presente nella zuppa quando è stata confezionata o se sia proliferato successivamente a causa di una conservazione inadeguata.
Non è ancora chiaro se il botulino sia stato introdotto accidentalmente in fase di produzione o se l’anziana abbia, inconsapevolmente, favorito la crescita del batterio conservando il prodotto a una temperatura errata.
Le indagini dei carabinieri del Nas
Per ora, l’unica certezza è che il botulino sia stato letale per la pensionata di Roma e abbia gravemente intossicato anche la figlia.
La procura e i carabinieri del Nas stanno ora approfondendo l’intera filiera produttiva, dai luoghi di lavorazione al trasporto, per ricostruire il percorso del prodotto contaminato e verificare la presenza di eventuali anomalie nei controlli di sicurezza alimentare.