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Botta e risposta tra Lucca Comics e artisti, da Zerocalcare a Sio: sui social scatta il boicottaggio

Lucca Comics al centro della polemica per il patrocinio di Israele. Dopo la decisione di Zerocalcare, altri si fanno avanti

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Lucca Comics and games si fa luogo politico, tra le dichiarazioni di Zerocalcare e la proposta di boicottare l’evento dopo le parole di Matteo Salvini. Dall’annuncio del fumettista Michele Rech, sono cresciuti gli intenti di boicottare l’evento con riferimento anche ai nomi degli organizzazioni della fiera. Tra questi infatti ci sarebbe Mia Pisano, assessora alla cultura di Lucca, ex membro di CasaPound. Alla risposta ufficiale di Lucca Comics, altri artisti hanno detto la loro in merito.

Lucca Comics risponde

Dopo la decisione personale e motivata di Zerocalcare, arriva la risposta di Lucca Comics and Games. In un estratto dedicato ai social, la fiera spiega che da sempre questa è un luogo sicuro per le differenza. “Fin dall’inizio stiamo seguendo il dibattito in atto sul patrocinio ricevuto in primavera dall’Ufficio Culturale dell’Ambasciata Israeliana in Italia”, hanno scritto.

La fiera spiega che i patrocini sono affiancati ai nomi degli artisti coinvolti nell’immagine dell’edizione, nello specifico Asaf e Tomer Hanuka, sul tema “together” all’insegna della condivisione dei valori come inclusione e partecipazione. Sulla possibilità di rinunciare al patrocinio “abbiamo riflettuto molto, ma abbiamo ritenuto che sarebbe un atto poco responsabile nei confronti delle istituzioni e delle realtà appartenenti al nostro ecosistema”.

La risposta degli artisti

Zerocalcare non è l’unico invitato che si è esposto in merito al patrocinio e che ha preso una decisione dovuta alla sua esperienza personale. Anche la Biblioteca di Daphne ha deciso di non partecipare, cancellato impegni con diverse presentazioni a lei affidate durante la fiera. Scrive di aver avuto giorni di incertezza e alla fine ha deciso: “Associare la mia immagine a un evento che ha il patrocinio dell’Ambasciata israeliana, in questo momento, non mi riesce proprio”.

Un altro noto fumettista ed editore, Simone Albrigi in arte Sio, ha pubblicato un post con una bandiera della Palestina e ha scritto alcune parole in risposta al comunicato del Lucca Comics che non rinuncia al patrocinio “per rispetto ai partecipanti della fiera”. Sio scrive: “Mi sentirei più rispettato se decidessero di revocare il patrocinio di uno stato i cui rappresentanti politici si stanno macchiando di crimini di guerra, irrispettosi del diritto internazionale e della vita dei palestinesi”. Chiude con una frase: “Palestina libera”.

Boicottare Lucca Comics

La voce di Zerocalcare sembra essere risuonata come una sveglia per diversi artisti o come uno scossone che li ha del tutto convinti a prendere posizione. Dopotutto questi nomi sono influenti e la loro presenza o parola può portare visitatori o meno alla fiera. Sui social si è quindi alzata una voce: “Chi può non vada a Lucca Comics, chi invece ha già il biglietto e l’hotel pagato vada con la bandiera palestinese”.

C’è quindi aria di manifestazione all’interno delle stradine della fiera e il motivo non sembra essere solo la decisione di Zerocalcare di annullare il suo evento. Sono molti gli utenti che hanno iniziato a denunciare un altro fatto ambiguo dietro al Lucca Comics, ovvero l’organizzazione da parte dell’assessora alla cultura. Mia Pisano, ex membro di CasaPound, aprirà l’evento, ma gli investigatori dei social hanno ritrovato dei suoi commenti nostalgici su Benito Mussolini, come quando scriveva “Dux mea lux” e altri messaggi in onore del Ventennio.

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