Blitz antimafia a Palermo e colpo al clan di Tommaso Natale: in carcere boss ed estorsori, 11 arresti
Due giorni dopo il colpo al clan Resuttana, il blitz al mandamento di Tommaso Natale a Palermo porta all'arresto di 11 tra boss, gregari ed estorsori
Colpo al clan. All’alba di mercoledì 12 luglio i carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo di Palermo hanno notificato 11 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di boss, gregari ed estorsori del mandamento mafioso di Tommaso Natale. Le accuse per gli arrestati sono, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione con l’aggravante del metodo mafioso e tentato omicidio aggravato.
L’inchiesta
L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio De Lucia e dall’aggiunto Marzia Sabella.
Le indagini hanno fatto luce su organigramma, dinamiche e affari del mandamento di Tommaso Natale a cui appartengono le “famiglie” di Partanna Mondello, Tommaso Natale e Zen-Pallavicino.
La zona di Palermo in cui agisce il mandamento di Tommaso Natale
Hanno permesso tra le altre cose di accertare la commissione di diversi episodi estorsivi finalizzati all’alimentazione delle casse dell’associazione, mediante l’imposizione di servizi di vigilanza e delle forniture di pesce e frutti di mare a molti ristoratori di Mondello e della borgata di Sferracavallo.
Ma anche di far luce sul movente di un tentato omicidio commesso da uno degli affiliati nei confronti del proprio fratello, col successivo intervento delle più carismatiche figure del mandamento mafioso per il ricomponimento dei dissidi familiari
Gli arrestati
Le ordinanze di custodia cautelare sono in tutto 11, di cui 8 in carcere e 3 agli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico.
I destinatari sono boss (alcuni già detenuti) gregari ed estorsori del mandamento mafioso di Tommaso Natale. Su tutti Michele Micalizzi, già al vertice del clan e tornato alla guida della cosca nel 2015 dopo aver scontato una condanna a 20 anni.
Gli investigatori hanno usato tecnologie sofisticate di intercettazione, ricostruendo anche le strutture delle famiglie coinvolte.
Gli inquirenti, inoltre, hanno scoperto i canali attraverso i quali il clan comunicava con le altre cosche, accertato decine di estorsioni, svelato la presenza costante delle famiglie nella vita del mandamento.
I boss si occupavano di gestire persino le liti tra i cittadini, tutelando gli interessi dei commercianti che pagavano il pizzo in cambio della protezione.
L’operazione contro il clan Resuttana
Lo scorso 10 luglio la Procura di Palermo aveva chiesto e ottenuto dal gip 18 misure cautelari per esponenti del clan Resuttana, mandamento confinante con quello di Tommaso Natale.